Sono vietati gli spostamenti tra le Regioni e le province autonome “dal 16 gennaio al 15 febbraio “, salvo quelli “motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.
Nella bozza del nuovo Dpcm sul tavolo viene prorogato lo stato di emergenza fino al prossimo 30 aprile 2021, come già annunciato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, in Parlamento. Ma non solo: andiamo a vedere quindi quale sono le norme restrittive e di contenimento del virus che dovrebbero essere approvate a breve.
Confermato il blocco degli spostamenti tra Regioni dal 16 gennaio fino al 15 febbraio 2021, anche nelle zone gialle.
Rimangono permessi solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute ed è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Resta anche il limite di due persone per quanto riguarda le visite nelle case private, concesse sempre nei limiti del coprifuoco, che scatta sempre dalle 22 alle 5 del mattino.
Nel tetto di due persone non sono compresi i minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti conviventi. Anche nella zona rossa è consentito, ma solo all’interno del proprio Comune, uscire una volta al giorno per spostarsi verso un’abitazione privata.
Nella bozza si legge anche che, nei casi in cui la mobilità sia limitata al territorio comunale, quindi in zona arancione, sono comunque consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione inferiore a 5 mila abitanti in un raggio di 30 chilometri, ad esclusione dei capoluoghi di provincia.
Nella bozza si stabilisce anche l’inasprimento dei parametri che fanno scattare le misure restrittive più severe. In questo senso, le misure previste “per le Regioni che si collocano in uno scenario di tipo 2 e con livello di rischio moderato si applicano” anche “alle Regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio alto”. Allo stesso tempo si crea anche una zona bianca nelle Regioni “che si collocano in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per due settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000