In Romandia sara completata la prima tappa della rete Leman Express
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La Cancelliera favorevole a misure più restrittive a partire dal 27 dicembre, secondo quanto riporta la Bild. La Svizzera annuncia che da giovedì 10 dicembre fino a nuovo avviso verranno interrotti i collegamenti ferroviari da e per l’Italia.

Angela Merkel, da sempre favorevole a regole rigide per contenere le infezioni da coronavirus, dopo avere anticipato le misure che entreranno in vigore prima del Natale, pensa già ai giorni successivi. L’orizzonte è quello del 27 dicembre: da lì, scrive la Bild, la Cancelliera vuole il lockdown duro, con vacanze di Natale più lunghe e negozi chiusi.

Una stretta più severa, dunque, rispetto a quella del lockdown parziale iniziato il 2 novembre ed esteso fino al 10 gennaio. Secondo la Bild, il piano prevede che dal 27 dicembre fino al 3 o al 10 gennaio, la maggior parte dei negozi verrebbe chiusa (con l’eccezione dei supermercati).

Intanto, la Svizzera annuncia che da giovedì 10 dicembre fino a nuovo avviso verranno interrotti i collegamenti ferroviari da e per l’Italia.

A partire dal 10 dicembre, fino a nuovo avviso, le Ferrovie federali Svizzere (Ffs) e Trenitalia interrompono i collegamenti tra Svizzera e Italia. La decisione è legata al Dpcm e alle misure anti-contagio più dure introdotte, nonché al drastico calo dei passeggeri, si legge in un comunicato delle Ffs. Sono interessati sia il traffico a lunga percorrenza sia quello regionale TILO. I treni elvetici circolano fino al confine. I treni nel traffico regionale tra Briga e Domodossola continuano invece a circolare.

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I treni EuroCity sull’asse del San Gottardo, precisano le Ffs, circoleranno regolarmente tra Zurigo, rispettivamente Basilea e Chiasso. Quelli del Lotschberg tra Basilea e Briga. Gli Ec sull’asse del Sempione saranno soppressi, tranne l’Ec39 e l’Ec42/44 tra Ginevra e Briga. A partire dal cambiamento di orario del 13 dicembre i convogli trinazionali FrancoforteMilano viaggeranno tra Briga e Basilea, rispettivamente tra Basilea e Chiasso e saranno soppressi sia in Italia che in Germania.

Una decisione dettata dall’impossibilità delle Ferrovie federali svizzere (Ffs) di soddisfare i requisiti previsti dal Dpcm che richiede, tra l’altro, la misurazione nei treni della temperatura corporea.

I passeggeri, inoltre, devono essere dotati di un attestato di risultato negativo del test per il Covid-19 e di un certificato di lavoro. Lo stop, però, riguarda anche il traffico regionale tra Canton Ticino e Lombardia e quindi molti lavoratori transfrontalieri.

“Un servizio su un giornale del Ticinese ha agitato le acque – accusa il referente dei frontalieri del VCO, Antonio Locatelli – si accusavano i frontalieri di essere la causa del nuovo aumento di contagi in Ticino. E ora ci si mette anche il governo italiano che, facendo di tutta l’erba un fascio, rischia di appiedare 5000 frontalieri”.

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