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domenica, Novembre 24, 2024
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CHI È FRANCESCA NANNI: prima donna alla guida della procura generale di Milano

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CHI È FRANCESCA NANNI: prima donna alla guida della Procura generale di Milano
CHI È FRANCESCA NANNI: prima donna alla guida della Procura generale di Milano

Succede per la prima volta nella storia della magistratura: una donna alla guida della procura generale di Milano. Si chiama Francesca Nanni e la funzione le è stata assegnata dal plenum del Csm.

Francesca Nanni, ex capo della procura di Cuneo, ha guadagnato in plenum 14 preferenze, ca rispetto agli 8 voti andati all’altro candidato, Fabio Napoleone, ex consigliere del Csm. L’incarico al vertice della procura generale di Milano era vacante dallo scorso febbraio, dopo il pensionamento di Roberto Alfonso.

Ma chi è questa donna da primato?
Francesca Nanni, presente in magistratura a partire dal 1986, nel 2010 conquistò il primato come prima donna procuratrice di Cuneo e successivamente, nel 2018, ancora come procuratrice generale di Cagliari. Alla fine degli anni Ottanta, alla procura di Sanremo, condusse un’indagine sul sequestro di persona a scopo di estorsione dell’imprenditore Claudio Marzocco, trasferito in Calabria e custodito per oltre un mese in Aspromonte: riuscì, in quell’occasione, ad ottenere il rilascio dell’ostaggio senza il pagamento del riscatto, con l’individuazione e l’incriminazione di alcuni dei suoi carcerieri. Sempre in quegli anni, fu a capo di un’altra indagine riguardante, questa volta, il procedimento per corruzione nell’assegnazione dell’organizzazione del festival di Sanremo e terminata con la condanna di alcuni pubblici amministratori locali e dell’organizzatore dell’epoca Adriano Aragozzini.

Trasferita, nel 1992, alla procura di Genova, si occupò dei reati contro la pubblica amministrazione, trattando, tra l’altro, procedimenti per corruzione e concussione che coinvolsero funzionari dell’Anas locali e nazionali. Francesca Nanni fu anche alla procura distrettuale antimafia, dove le venne affidato il territorio del ponente ligure, caratterizzato da importanti infiltrazioni mafiose. Furono anni caratterizzati da indagini su associazioni a delinquere operanti, anche all’estero, nei settori del gioco d’azzardo, dell’usura, del riciclaggio e dell’importazione e traffico di sostanze stupefacenti dal Sudamerica e dal Marocco e poi dalle inchieste sul terrorismo internazionale e sul contrasto al finanziamento in particolare di quello di matrice islamica.

Da procuratrice di Cuneo e poi da pg di Cagliari, oltre a occuparsi dell’organizzazione e della direzione dei due uffici, continuò sempre a svolgere anche un’attività giurisdizionale partecipando, da procuratrice, ai turni, compresi quelli per le urgenze. Da Pg di Cagliari, si occupò in prima persona di molte udienze davanti agli uffici giudicanti dando pareri in materia di libertà personale.

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È però necessario sottolineare come la strada per la parità di genere in magistratura, sia ancora molto lunga. Nonostante ci sia una maggioranza femminile nei giudici, sono gli uomini in 3/4 dei casi ad avere incarichi direttivi. Addirittura tra i procuratori generali troviamo solo un 14% delle donne.

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