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“Curare l’Italia agendo anche sulla leva fiscale: rendendo deducibili, ai fini del calcolo d’imposta sul reddito delle persone fisiche, le spese di accesso (ticket, abbonamenti ecc.) ai tanti luoghi – teatri, cinema, auditorium, musei, istituzioni – dove si riceve, si produce, si scambia cultura. Proprio come facciamo per le nostre spese farmaceutiche”.

E’ questa la proposta, formulata sulle pagine dell’Espresso, di Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi, per rilanciare uno dei settori più colpiti dalla pandemia.

Lo stesso meccanismo diretto, la segnalazione all’Agenzia delle Entrate tramite tessera sanitaria, si può replicare per quel consumo sociale di arte, musica, parole, immagini che è da sempre uno speciale salva-vita e a maggior ragione varrà quando cominceremo a emergere dall’incubo Covid-19″, dichiara Melandri, perché “la cultura, nella sua accezione più ricca e articolata, è una leva da cui non si potrà prescindere nella sala-macchine della rinascita”.

Sarebbe in ogni caso un gran dono all’Italia e ai suoi cittadini sapere che il consumo di cultura può entrare nelle fibre vive del nostro futuro ed esser riconosciuto tra i farmaci buoni, ampiamente sperimentati, che aiutano a curarci”.

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