TORRE-FARO: via libera del Municipio 5 al progetto Citterio-Viel. Ma la richiesta condivisa dall’assessore Maran è la ‘ricucitura’ dello spazio pubblico dell’area che diventerà parte della Milano olimpica.
Come spiegato dai tecnici dell’Urbanistica del Comune il progetto punta a sviluppare l’idea strategica di una Milano policentrica, con edifici landmark di riferimento in un quartiere che dovrà necessariamente connettersi con la Fondazione Prada, la zona di Symbiosis (centro direzionale con la sede di Fastweb), The Sign e Vitae, progetto vincitore di Reinventing cities, il concorso internazionale della rete C40 che prevede lo sviluppo di progetti integrati di rigenerazione urbana, dove saranno costruiti spazi per l’istituto di oncologia Ifom.
La torre-faro di A2a — dalle sembianze di un’imponente ciminiera di vetro — sarà il primo vero grattacielo di tutta Milano Sud. Dopo i suoi 145 metri, ci sono gli 89 della Torre Porta Romana in via Filippetti e i 60 metri circa delle torri del Gratosoglio e di via Scheiwiller, oppure della Antonini, della Mangoni e di via don Rodrigo. E infatti il forte valore simbolico del progetto è stato uno degli elementi più convincenti e condivisi dai cittadini e dai consiglieri intervenuti, i quali hanno invece sottolineato altri nodi, come la necessità di più posteggi (l’operazione prevede un taglio da 239 a 111 posti su strada), di mantenimento del traffico veicolare sulla circonvallazione e di tempi richiesti troppo stretti per dare il parere, anche alla luce del fatto che non è possibile conoscere a monte l’integrazione del progetto negli scenari futuri dello Scalo Romana, forse la più delicata delle aree ferroviarie, dove sarà ospitato il Villaggio olimpico dei Giochi invernali 2026 e che in futuro vedrà un mix funzionale di residenziale, studentati, uffici e spazi pubblici da parte delle società interessate a gestire la transizione (come Coima e l’ex Beni stabili Covivio).