San Maurizio al Monastero Maggiore, riapre la “Cappella Sistina di Milano”
Da venerdì 9 ottobre i soci volontari del Touring Club Italiano tornano ad accogliere i visitatori nella Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore.
Tra sontuose volte stellate, cori in legno massiccio e piccoli cagnolini nascosti, la Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore rappresenta uno dei più ricchi attestati dell’arte Cinquecentesca milanese.
Un capolavoro ricco di sorprese
La reazione più comune per chi entra la prima volta nel chiostro di San Maurizio al Monastero Maggiore – ci ha raccontato un volontario del Touring Club Italiano – è quella di rimanere letteralmente a bocca aperta (sì anche con la mascherina sarà difficile trattenere lo stupore), perché ben poco ci prepara alla meraviglia degli affreschi di Bernardino Luini che decorano tutte le pareti e le volte della Chiesa “moderna” (1503) del complesso archeologico romano del Monastero Maggiore.
Meticolosamente restaurato, questo gioiello accoglie immediatamente i visitatori con una tale quantità di storie e personaggi che come minimo richiede due visite per essere apprezzato appieno. E per fortuna, a partire da oggi, dopo una pausa durata 7 mesi, apre nuovamente le sue porte, grazie alla stretta collaborazione tra Comune di Milano, la Parrocchia di Santa Maria alla Porta e il Touring Club Italiano.
I dettagli scherzosi
Impossibile non notare il piatto di cassatine siciliane che porta Sant’Agata vicino all’apertura attraverso la quale le monache di clausura benedettine potevano assistere alla messa e diffondere i loro cori angelici. Chi è molto attento – o sapientemente guidato da uno dei volontari del Touring o da una guida – scoverà anche l’originale colomba dell’Annunciazione che si trasforma in un Gesù bambino già gravato della sua croce. I più attenti poi sogghigneranno notando i piccoli errori filologici inseriti da Luini nella sua Ultima Cena (i bicchieri di vetro ricordano sospettosamente delle trattorie), ma solo chi ha l’occhio veramente allenato sarà in grado di trovare il cane del pittore nascosto in ben tre affreschi (un piccolo aiuto, uno dei tre non è visibile dal chiostro) o scovare nella sontuosa scena dell’Arca di Noé qual è l’unico animale non appaiato.
E questo solo nel chiostro, quando poi si attraversa la porta – settecentesca – che unisce il chiostro alla chiesa, non si può che restare affascinati dalla storia in pittura di San Maurizio, capitano tebano, decollato.
La missione post covid del Touring
La Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore a Milano rappresenta un ulteriore passo verso la riapertura di tutti gli 84 luoghi presi in cura dai volontari del Touring Club Italiano, associazione no profit che si appoggia a enti e privati per “rendere accessibile la bellezza dell’Italia a tutti”. A
d oggi 30 sono già visitabili, nel rispetto delle misure anti covid, a cui oggi si aggiunge San Maurizio, dal 9 ottobre ogni venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 17.30 (ultimo accesso alle 16) a gruppi di 10 persone alla volta, grazie al programma “Aperti per voi”, che vede coinvolti 2200 volontari Touring in tutta Italia.