Oltre cinquanta tra concerti ed eventi tutti a ritmo di jazz. In città sta per tornare JazzMi dal 22 ottobre al 1 novembre.
JazzMi 2020
Un programma ricchissimo e variegato nelle scelte artistiche e nelle sedi. Si riparte con le nuove promesse e i grandi artisti italiani ed europei esattamente da dove ci eravamo lasciati, dai nostri due poli centrali: Triennale Milano Teatro e Blue Note Milano. Ma il 2020 è anche l’anno di grandi sfide e del ritorno ai grandi teatri, in sicurezza, con la musica live ed ecco allora che non poteva mancare un pò di ritmo jazz al Teatro dal Verme di Milano.
Non mancheranno infine eventi in giro per la città dal Castello Sforzesco al Giambellino, da Piazza Duomo e il Pirellone all’Ortica e Chiaravalle, e ancora CityLife, Porta Nuova, Corvetto, San Siro fino a fuori città a Rozzano, Trezzano Sul Naviglio, Carugate e San Donato Milanese.
Il programma
Il palco della Triennale di Milano viene inaugurato dal doppio set di Danilo Rea – Massimo Moriconi – Alfredo Golino con il loro “Tre per una” speciale omaggio a Mina in compagnia di Massimiliano Pani. Giorno per giorno si alterneranno grandi maestri come Franco D’Andrea e il suo trio New Things, Giovanni Falzone e Glauco Venier, Enrico Pieranunzi con la dedica a Federico Fellini, Paolo Angeli, Roberto Gatto con la sua interpretazione del progressive, Antonello Salis e Simone Zanchini, e nuove scommesse della scena jazz internazionale: Tommaso Cappellato e il suo Collettivo Immaginario, C’Mon Tigre e i film d’animazione di Gianluigi Toccafondo, il sound irriverente di Don Karate, le contaminazioni napoletane di NeaCo’, il duo degli Snarky Puppy Michael League e Bill Laurance, Musica Nuda ovvero Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, una delle più raffinate autrici e interpreti della canzone italiana alle prese con un “canzoniere dell’acqua” Cristina Donà & The Fishwreck, Dario Napoli con Modern Manouche Project, il percussionista americano di origini indiane Sarathy Korwar e finale col trio guidato dal pianista francese-is raeliano Yaron Herman, oltre al B-Black Duo di Omar Sosa & Ernesttico.
Al Blue Note Milano inaugura JAZZMI il talento di Serena Brancale in una serata con ospiti speciali, il fuoriclasse Kurt Rosenwinkel, Confirmation 5tet feat. Francesco Cafiso celebrano un gigante del jazz come Charlie Parker. Seguono la all-star band Balkan Roots feat. Danny Grissett & Ameen Saleem, il progetto Sula Madiana del percussionista francese Mino Cinelu e del trombettista norvegese Nils Petter Molvær, il ritorno tra jazz e chanson francaise della cantante Camille Bertault, il cantante, percussionista, polistrumentista e producer Gegè Telesforo e infine la vocalità tra jazz e pop di Chiara Civello. Per la prima volta sul palco di via Borsieri salirà anche Vinicio Capossela pronto a festeggiare il trentennale del suo primo disco “All’una e trentacinque circa” con il progetto “‘Round one thirty five”. Chiude la violinista e cantante cubana Yilian Cañizares con il Resilience Trio.
Al Teatro dal Verme il grande ritorno dei Napoli Centrale capeggiati da James Senese – che ha da poco festeggiato i cinquant’anni di carriera – e per la prima volta a JAZZMI The Comet is Coming, cosmonauti musicali capeggiati da Shabaka Hutchings – che JAZZMI ha lanciato nella sua prima edizione del 2016 con i Sons Of Kemet – che uniscono le loro energie per contaminare le atmosfere cosmiche di Sun Ra e Alice Coltrane con l’elettronica degli anni Novanta.
Al Conservatorio di Milano due grandi ritorni, amici che ci faranno sentire di nuovo a casa: Paolo Fresu in scena con Around Tŭk, pronto a festeggiare i 10 anni della sua etichetta discografica, accompagnato da alcuni dei nomi più interessanti dell’attuale panorama musicale nazionale, collegati a filo doppio con l’etichetta discografica diretta dal trombettista sardo. A corollario del concerto la mostra espositiva delle copertine dei dischi prodotti, il film documentario TUK TEN e un incontro pubblico dedicato alla storia della label. Stefano Bollani, chiuderà il festival con un doppio set di Piano Variations on Jesus Christ Superstar, personale versione totalmente inedita e interamente strumentale del capolavoro di Andrew LIoyd Webber & Tim Rice.