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Continua a riempirsi il calendario delle manifestazioni previste per il 2021. Dopo il rinvio obbligato, Bergamo Film Meeting annuncia che la 39esima edizione si terrà dal 6 al 14 marzo 2021.

39esima edizione di Bergamo Film Meeting

163 film da proiettare, nuovi progetti, tanti ospiti che avevano confermato la loro presenza e pronti alla partenza, poi il Coronavirus li ha bloccati rimandando l’evento a maggio e ora rinviandolo al 2021. In una città fortemente colpita dall’emergenza ma che ha voglia di ripartire e accetta con rammarico il rinvio al prossimo anno delle 39esima edizione del Bergamo Film Meeting. Ma una cosa è certa: la rassegna prevista dal 6 al 14 marzo 2021, non sarà la replica di quella non realizzata nel 2020. Gli organizzatori l’hanno detto, sono già al lavoro.

Dobbiamo metterci sotto, cominciare a vedere film, pensare alle retrospettive, inventare percorsi nuovi. L’edizione 2021 non sarà affatto una replica di quella non realizzata quest’anno, questo lo abbiamo già ribadito. 

Per noi è come se Bergamo Film Meeting 2020 si fosse realmente svolto: il programma era stato chiuso, così come il catalogo, definiti gli impegni con i diversi collaboratori e i tanti volontari, le sale organizzate, i sottotitoli tradotti, gli arrivi degli ospiti tutti fissati. Eravamo ormai prossimi a quello che costituisce la sostanza del Festival: l’incontro con il pubblico, i registi, i vari professionisti del settore. Nove giorni di coinvolgimento, di emozioni, di esperienze che poi restano nella memoria di tutti. Un appuntamento dove scambiarsi passioni, riflessioni, critiche, entusiasmi. Dove anche il solo concetto di distanziamento non può che snaturare quel clima di affiatamento che vivamente desideriamo e che riteniamo essenziale per l’esistenza di Bergamo Film Meeting. 

Non ci resta, quindi, che darvi appuntamento all’anno prossimo con un sincero arrivederci, nella speranza che questa drammatica emergenza si esaurisca completamente e che il pubblico possa di nuovo tornare a frequentare e riempire le sale, perché il cinema ha bisogno del grande schermo, del buio della sala, della vicinanza tra le persone, delle corse a scegliere il posto che si preferisce, in piena libertà, per andare incontro alla magia delle immagini in movimento”.

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