Piano di intervento straordinario dell’Università degli Studi di Milano Bicocca: 8,5 milioni di euro stanziati per contrastare le difficoltà nate dall’emergenza Covid-19.
Gli obiettivi di questa operazione sono chiari: garantire il diritto allo studio, favorire il graduale ritorno alle attività in presenza e rimuovere gli ostacoli legati alle nuove forme di didattica a distanza, superando le disuguaglianze sociali.
Sono tanti dunque gli investimenti messi in campo per favorire gli studenti: connessione gratis per tutti i 34 mila iscritti, bonus computer per le matricole del prossimo anno accademico, nuovi fondi per il diritto allo studio. E ancora: investimenti per garantire l’accesso in sicurezza agli spazi, realizzare i piani di potenziamento delle infrastrutture digitali, incrementare la dematerializzazione dei processi amministrativi.
La Fase 3, dichiara l’Università in un comunicato stampa, coinciderà con la ripartenza dell’anno accademico e durerà almeno fino a gennaio 2021. Lo svolgimento delle attività didattiche e di ricerca – che si terranno in modalità mista, parte in presenza e parte online – si coniugherà con la necessità di garantire la sicurezza di tutti.
I fondi per gli studenti in condizione di fragilità economica saranno stanziati per garantire un contributo di importo variabile da 130 a 500 euro per studente a seconda della condizione individuale e della condizione economica del nucleo familiare di appartenenza.
Lo stanziamento complessivo per le due misure anti-digital divide è di 3,3 milioni di euro. I fondi destinati al sostegno economico ammontano a 1,2 milioni di euro che, aggiunti ai 300mila euro già utilizzati nei mesi dell’emergenza per il sostegno agli studenti alloggiati nelle residenze universitarie, portano a 1,5 milioni di euro l’intervento di Milano-Bicocca in questo ambito. Nel complesso le misure straordinarie per gli studenti raggiungono i 4,8 milioni di euro. Che si aggiungono ai circa 3,7 milioni di euro investiti per realizzare i piani di offerta didattica a distanza, di accesso in sicurezza agli spazi e di dematerializzazione dei processi amministrativi che hanno caratterizzato la risposta dell’Ateneo alle fasi 1 e 2 dell’emergenza Covid.