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Riapertura delle terme, ma all’inizio niente saune

Nei centri benessere una persona ogni 4 metri di acqua. Armadietti disinfettati a ogni cambio. Guide alpine: no scambio di attrezzi.

Via libera delle Regioni alle linee guida per le terme, i centri benessere e le professioni della montagna. L’intesa dei governatori è arrivata nel corso di una Conferenza che ha anche aggiornato le linee guida per la ristorazione, le strutture turistiche ricettive, le piscine e i rifugi alpini.

Una buona notizia, quindi, anche per i centri termali e benessere della nostra provincia dopo che, nei giorni scorsi, «QC Terme» leader del settore in Italia, aveva auspicato un’apertura rapida delle proprie strutture anche in Lombardia (visto che già in altre regioni, come Alto Adige e Veneto erano già funzionanti).

Fanghi e cure inalatorie

Le linee guida per le strutture termali e i centri benessere, è da sottolineare, riguardano anche quelle attive all’interno di ambiti ricettivi, e riguardano anche ambiti specifici come ad esempio fangoterapia e la balneoterapia (vasca singola o piscina) e cure inalatorie. Sarà necessario in ogni caso prima della riapertura dei centri e dell’erogazione delle prestazioni termali eseguire adeguate opere di prevenzione e controllo del rischio di contaminazione del sistema idrico, anche al fine di evitare possibili contaminazioni da Legionella.

Anche in questo caso prima dell’accesso alle strutture termali o ai centri benessere potrà essere rilevata la temperatura corporea e dovrà essere messo a punto un programma delle attività al fine di prevenire eventuali condizioni di aggregazione e regolamentare i flussi delle persone – che dovranno sempre indossare la mascherina nelle aree comuni al chiuso – negli spazi comuni, prevedendo se possibile percorsi divisi per l’ingresso e l’uscita, privilegiando l’accesso alle strutture ai servizi tramite prenotazione.

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Necessarie anche le dotazioni di dispenser per l’igiene delle mani ben visibili all’entrata e in aree strategiche per favorirne il loro utilizzo. Le linee guida non consentono l’uso promiscuo degli armadietti e fissano l’obbligo di disporre di sacchetti per riporre i propri effetti personali. Tutte le attrezzature, che dovranno essere poste l’una dall’altra a una distanza di almeno 1,5 metri, dovranno poi essere disinfettate a ogni cambio di persona o nucleo familiare.

È vietato inoltre il consumo di alimenti negli ambienti termali o dei centri benessere che non consentano un servizio corrispondente a quello previsto per le attività di ristorazione.

Ok massaggi senza guanti

Per quanto riguarda i trattamenti alla persona con distanze ravvicinate l’operatore dovrà indossare la visiera protettiva e mascherina Ffpe senza valvola.

È consentito praticare massaggi senza guanti purché l’operatore prima e dopo ogni cliente proceda al lavaggio e alla disinfezione delle mani e dell’avambraccio. Nelle piscine termali la densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 metri quadrati di superficie di acqua a persona per le piscine dove le dimensioni e le regole dell’impianto consentono l’attività natatoria. Nel caso non sia consentita l’attività natatoria è sufficiente calcolare un indice di quattro metri quadrati di superficie di acqua a persona. Necessario poi favorire le piscine esterne per le attività collettive (acquabike e acquagym) e limitare l’utilizzo di spazi interni. Invece le vasche o le zone idromassaggio che non possono rispettare le superfici di acqua per persona dovranno essere utilizzate da un solo bagnante alla volta, ad eccezione per appartenenti allo stessa famiglia o conviventi.

Anche nelle professioni della montagna (guide alpine e maestri di sci) è contemplata la rilevazione della temperatura, predisponendo contestualmente una adeguata informazione sulle misure di prevenzione comprensibile anche per gli utenti di altra nazionalità. Previsto il divieto di scambio di abbigliamento e attrezzature (imbragatura, casco, picozza, maschera, occhiali, sci, bastoncini), come anche degli accessori di sicurezza. Le guide turistiche dovranno fare particolarmente attenzione alle regole di distanziamento e di assembramento, organizzando l’attività con piccoli gruppi di partecipanti.

Stando alle linee guida formulate dalla Conferenza delle Regioni, nei centri benessere e nei centri termali, all’inizio saranno chiuse saune e bagni turchi.

Una decisione che, per gli addetti ai lavori, pare insensata visto che, per le altissime temperature, tali ambienti rappresentano difficilmente idonei alla sopravvivenza del virus.

Per il resto «QC Terme» di San Pellegrino – gruppo leader del settore in Italia – è pronto a riaprire i propri centri.

Tra mercoledì e giovedì il via libera alla «spa» di Roma, dove saranno sperimentate le nuove regole.

Cartelli indicheranno il numero massimo di bagnanti in ogni vasca, tutte le altre attività (tra cui i massaggi) saranno funzionati regolarmente. «Ora si tratta di sapere la data di ripartenza in Lombardia – spiegano da QC Terme – . L’attuale decreto del governo, se non sarà modificato, prevede uno stop fino al 14 giugno, salvo diverse decisioni di Regione Lombardia: noi, ovviamente, speriamo si anticipi ampiamente tale data»

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