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Università: la fase 2 prevederà investimenti sulla sicurezza ma anche su strutture e didattica online destinata a proseguire oltre l’emergenza.

Termoscanner e pistole a infrarossi per rilevare la temperatura agli ingressi. Mascherine e guanti per migliaia di docenti, ricercatori e personale. Ma anche fondi per ammodernare le aule, moltiplicando il numero di postazioni per le lezioni e gli esami a distanza a disposizione dei professori.

L’epidemia da coronavirus ha un impatto notevole sugli atenei, che tracciano un primo bilancio delle azioni messe in campo per fronteggiare l’emergenza, la Fase 2. E i costi. Una spesa da oltre 16 milioni di euro solo nelle tre università pubbliche del capoluogo lombardo

Alla Bicocca sono già arrivati più di 30 mila dispositivi di protezione, 200 mila guanti usa e getta ed è stata avviata la gara per altre 200 mila mascherine. In questa prima fase della ripartenza la stragrande maggioranza dei 2 mila dipendenti lavora ancora in smart working.

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Ma le protezioni, insieme al gel disinfettante, sono già a disposizione agli ingressi, dove i volontari della Croce rossa aiutano l’ateneo nel monitoraggio della temperatura di chi entra ed esce grazie a venti termometri a infrarossi. Nei 2 milioni di euro complessivi stanziati dalla Bicocca per l’emergenza Covid pesano però soprattutto i fondi destinati al potenziamento della didattica online, spiegano dall’ateneo, e al diritto allo studio. Hanno permesso di caricare in due mesi 34.500 videolezioni e di svolgere 140 sessioni di laurea online.

UNIVERSITÀ RIPARTENZA FASE 2 STATALENelle residenze universitarie durante il lockdown sono stati poi assicurati pasti gratuiti a chi è rimasto a Milano, i laureati fuori sede che non sono tornati dai genitori sono potuti rimanere nei pensionati senza pagare nulla. E sempre per chi vive nelle residenze sono state previste altre agevolazioni.

Otto milioni di euro l’investimento della Statale, dove è stato da poco approvato un nuovo sistema di tassazione (varato però prima dell’emergenza) “più equo e progressivo”. Durante la quarantena sono state dimezzate le rette per gli studenti rimasti nelle residenze. Ed è stato previsto uno sconto del 70 per cento per chi, durante l’emergenza, ha lasciato temporaneamente la propria camera. Sempre alla Statale si parla di 200 mila euro necessari al potenziamento tecnologico.

E se oggi l’università di via Festa del Perdono può contare su 11 aule con telecamera, a settembre si passerà ad averne 45 grazie a un investimento da 6,5 milioni di euro per ristrutturare le aule e rafforzare il fronte della didattica a distanza. Una modalità ormai destinata a convivere con le lezioni frontali (quando si potrà tornare a farle) anche dopo la pandemia.

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