ANFITEATRO ROMANO: l’edificio era grande più o meno come il Colosseo e contava 35 mila posti, ma venne distrutto qualche secolo dopo con le invasioni dei barbari.
L’Anfiteatro romano di Milano, del primo secolo dopo Cristo, diventerà il centro di un parco pubblico. I lavori, già iniziati da un anno, dovrebbero concludersi per il 2020 (forse già in estate). L’edificio era grande più o meno come il Colosseo e contava 35 mila posti, ma venne distrutto qualche secolo dopo con le invasioni dei barbari, e un certo numero di resti venne utilizzato per la costruzione della basilica di San Lorenzo. In epoca romana era tra i quattro più grandi insieme al Colosseo, a quello di Capua (oggi Santa Maria Capua Vetere) e a quello di El Jen, in Tunisia.
L’idea era venuta alla Sovrintendenza e il Comune di Milano l’aveva accolta con favore, concedendo all’ente un’area in comodato d’uso gratuito, che diventerà un parco con piante, siepi, cespugli e alberi già noti in epoca romana, quindi mirto, cipressi e altro ancora. L’intero parco non verrà comunque completato in pochi mesi, ci vorrà più di un anno. Ma una prima inaugurazione potrà comunque essere fatta. Il costo stimato è di 1 milione e 400 mila euro, di cui 150 mila dal Ministero dei Beni Culturali e il resto, la parte preponderante, dagli sponsor.
Gli scavi hanno permesso di portare alla luce resti che non si conoscevano, soprattutto riguardanti le basi delle gradinate. Milano avrà quindi il suo parco archeologico, in pieno centro, tra via De Amicis e le Colonne di San Lorenzo. E quello che sarà, sempre considerando il centro, il più grande parco della città. Anche se ai tempi della Milano imperiale questa zona era fuori dalle mura, come d’abitudine in epoca romana per la costruzione degli anfiteatri.