OLIMPIADI MILANO-CORTINA 2026: l’impatto dei giochi olimpici sarà rilevante per l’economia italiana.
Secondo uno studio realizzato dall’Universita’ Ca’Foscari di Venezia, le Olimpiadi invernali 2026 potrebbero generare un impatto complessivo di 840 milioni sul Pil italiano. I posti di lavoro generati dall’evento sarebbero 13.800 per le sole regioni Veneto e Trentino (senza contare quindi la Lombardia, quindi la stima di Matteo Salvini che parla di “20.000 posti di lavoro” non è campata per aria). L’Università stima poi un gettito fiscale prodotto di più di 200 milioni di euro, di cui 1,8 milioni dalla tassa di soggiorno, 2,3 milioni di addizionali comunali, 12 milioni di Irap, 4,3 milioni di addizionali regionali, 17,15 milioni di Ires, 100,65 milioni di imposte indirette, 87,58 milioni di imposta sul reddito. Il modello Input/Output (o modello I/O), sviluppato in origine dall’economista Wassily Leontief, è a tutt’oggi tra gli strumenti più diffusi per analizzare l’impatto economico ed è anche applicato nella valutazione dell’impatto di un cosiddetto mega-evento, compresi i grandi eventi sportivi.
Secondo un’altra analisi commissionata dal governo all’Università La Sapienza, “i Giochi contribuiranno positivamente alla crescita dell’economia: gli incrementi del Pil tra il 2020 e il 2028 vanno da 81 a 93 milioni di euro annui”. Di fatto il saldo economico dovrebbe essere chiaramente positivo per lo Stato. L’analisi ha “ampiamente verificato che le uscite dell’Amministrazione Centrale per finanziare i Giochi 2026 sarebbero compensate dagli introiti diretti e indiretti connessi alle attività sviluppate attorno ai Giochi nel periodo 2020/2028”. Nel dettaglio, “i Giochi invernali contribuiranno positivamente alla crescita dell’ economia nel suo complesso. Rispetto agli andamenti tendenziali, la maggiore crescita è concentrata negli anni 2024 e 2026 e tende ad esaurirsi nel 2028. Tra il 2020 e il 2028, si rilevano variazioni positive sostanziali dell’occupazione (il picco massimo si registra alla fine del 2026 con un aumento di oltre 8.500 unità di lavoro a tempo pieno”. Ancora, “l’aumento cumulato delle entrate fiscali prodotto dall’evento, dovrebbe essere pari a circa 600 milioni di euro”.
Gli investimenti previsti per le Olimpiadi invernali 2026 ammontano a circa 346 milioni per la realizzazione dei villaggi olimpici e dei media center, nonché per gli interventi specifici su impianti sportivi esistenti e la realizzazione di nuovi impianti. I costi di gestione previsti per la realizzazione dell’evento sono pari a 1.170 milioni. Il costo contabilizzato per le Olimpiadi invernali organizzate a Torino nel 2006 era stato di 1.229 milioni. Ai costi di gestione vanno sommati 415 milioni a carico dell’amministrazione centrale, di cui 402 milioni per le spese in materia di sicurezza. Le entrate fiscali connesse all’organizzazione dei Giochi olimpici sono superiori alle spese negli anni precedenti all’evento e poco al di sotto del totale delle somme stanziate dopo due anni dall’evento, secondo l’analisi della Sapienza.
“L’impatto economico, come ci ha insegnato l’Expo, è enorme e vale per Milano, per le località turistiche di montagna e per tutto l’arco alpino perché è una occasione per mettere in vetrina quello che sa fare l’Italia. Come ha detto Salvini, c’è un grande evento e una potenzialità economica collegata”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti a ‘Quarta Repubblica’ su Retequattro a proposito delle Olimpiadi.
“Salutiamo con grande interesse e soddisfazione la decisione di assegnare al nostro Paese le Olimpiadi invernali del 2026. Il tempo che abbiamo davanti deve servire per rilanciare investimenti e lavoro, per rendere compatibile – sul piano ambientale e della responsabilità sociale verso il territorio nella costruzione delle opere – lo sviluppo territoriale con il vivere delle comunità”. E’ quanto si legge in una nota di Cgil Lombardia e Veneto. “Si offre una grande opportunità – prosegue il sindacato – affinché prevalga il lavoro di qualità, svolto nella massima sicurezza – come lo è stato in occasione di Expo – e per lasciare in eredità opere e sviluppo per il futuro del Paese”. Su queste basi, conclude la nota di Cgil Lombardia e Veneto, “è nostra intenzione, da subito, avviare confronti con le Amministrazioni Regionali e Comunali affinché si costruiscano accordi che salvaguardino condizioni di lavoro sicure, garantite e di qualità”.