PIZZAUT
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PIZZAUT: una pizzeria che nasce dall’idea di creare un locale dove i ragazzi autistici possono lavorare autonomamente, ecco di cosa si tratta.

Nico Acampora è il papà di un giovane affetto dal disturbo autistico e insieme ad altri genitori ha ideato un ristorante che si chiama PizzAut, gestito autonomamente da ragazzi autistici.

L’obiettivo del progetto è quello di “avviare uno spazio di inclusione sociale gestito da ragazzi con autismo” come si legge sul sito di PizzAut, creare uno spazio di lavoro, integrazione e relazione, ma anche un luogo dove gustare deliziose pizze, preparate con ingredienti biologici e di qualità.

“Troppo spesso i ragazzi con autismo sono esclusi dal mondo del lavoro e dalle relazioni sociali, come genitori di bimbi con autismo lo verifichiamo ogni giorno sulla nostra pelle e con i nostri ragazzi”, scrivono le famiglie online.

Alessandro, Gabriele e Francesco, questi i nomi di alcuni dei ragazzi di PizzAut, hanno già imparato a preparare gli impasti per la pizza e a servirle ai tavoli. Già da tempo infatti collaborano con i diversi locali che si sono resi disponibili ad ospitarli, permettendogli di raccogliere fondi per realizzare PizzAut, ma anche di imparare il mestiere. Per definire il ruolo di ciascuno all’interno del ristorante è stato proposto un percorso di formazione con il supporto di psicologi ed ed educatori.

Sul sito viene precisato che PizzAut non servirà ad aiutare le persone autistiche in quanto bisognose di aiuto, ma a valorizzarle “perché portatrici di competenze e di ben-essere”. All’interno della pizzeria i ragazzi potranno avvalersi delle competenze e della conoscenza di professionisti della ristorazione e della riabilitazione. Il locale sarà perfetto per le famiglie ma anche per i giovani. Il ritmo all’interno sarà quello in cui si sentono più a loro agio i ragazzi: si tratterà di “un locale dai tempi lenti dove non bisogna andare a mangiare una pizza quando si hanno cinque minuti e poi si corre via… ma un locale dove Trovarsi e Ritrovarsi in una dimensione temporale e relazione fuori dalle frenesie che mettono in difficoltà chi è affetto da autismo ma che fanno male anche ai cosiddetti normali”, come si legge sul sito del locale.

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Chiunque voglia partecipare alla realizzazione di PizzAut, che si finanzia attraverso il crowdfunding, può fare una donazione sul sito del progetto o decidere di destinargli il proprio 5 per mille (codice fiscale 91142230159). Chi contribuirà verrà ricompensato e ringraziato pubblicamente su un ‘muro dei mattoni’ creato ad hoc. “In fin dei conti – si legge sul sito del progetto – per credere in un luogo lento e gestito da persone autistiche bisogna essere grandi matti e quindi il muro dei ‘mattoni’ ospiterà i nominativi o le frasi di questi importanti donatori”.

I fondi raccolti verranno utilizzati per l’acquisto di tutti gli arredi, dei macchinari, di speciali forni (che impediscono di dimenticare all’interno la pizza bruciandola) e delle attrezzature necessarie, i percorsi di formazione destinati ai ragazzi per l’acquisizione delle competenze necessarie, l’eventuale affitto della struttura ed il costo del personale almeno nella fase di avvio. L’obiettivo è di arrivare a un totale 134mila euro.

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