MILANO: la città meneghina ha completato l’iter formale inviando al Coni tutta la documentazione richiesta dalla commissione di valutazione.
Milano è ufficialmente candidata ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2026.
L’atto finale è stato ultimato nel primo pomeriggio, quando la città meneghina ha completato l’iter formale inviando al Coni tutta la documentazione richiesta dalla commissione di valutazione. I termini per la presentazione sono scaduti lunedì 23 luglio e Milano è stata la prima tra le città italiane a consegnare tutto.
Ora la sfida a Torino e Cortina – le altre due candidature in corsa – è aperta e la decisione dovrebbe arrivare in tempi non troppo lunghi.
L’ultimo via libera necessario era arrivato la scorsa settimana, quando il consiglio aveva detto sì alla “avventura a cinque cerchi” con 36 voti favorevoli e due astenuti. Secondo quanto stabilito dall’aula, ospitare i Giochi “contribuirà al processo di trasformazione positiva di Milano e del territorio lombardo grazie allo sviluppo delle attività sportive a tutti i livelli, attraverso la realizzazione di nuovi impianti sportivi o il recupero e l’ammodernamento di infrastrutture esistenti”.
“L’approvazione della delibera che conferma la candidatura di Milano alle Olimpiadi invernali del 2026 rappresenta una vittoria del Consiglio comunale che, al termine di un dibattito ampio e costruttivo, ha apportato modifiche significative al testo”, aveva esultato il presidente del consiglio comunale, Lamberto Bertolè.
“Come presidente dell’aula – aveva aggiunto – desidero esprimere il mio apprezzamento per il lavoro dei consiglieri che, in commissione prima e in seduta consiliare, hanno proposto e votato emendamenti che garantiranno un percorso condiviso nella fase di approvazione del dossier, assicureranno il lascito alla città attraverso l’utilizzo di aree vincolate alla funzione pubblica e la conversione del villaggio olimpico in alloggi o studentati. Importante anche sottolineare che grazie a un emendamento votato oggi si stabilisce che non ci saranno oneri per opere e infrastrutture a carico dell’amministrazione”.