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GAM: la mostra dell’artista ferrarese è allestita nelle sale del Museo dal 16 marzo al
17 giugno 2018 e promossa dal Comune di Milano.

GAM Galleria d’Arte Moderna di Milano inaugura il programma espositivo del 2018
con la mostra “Boldini. Ritratto di signora”, allestita nelle sale del Museo dal 16 marzo al
17 giugno 2018 e promossa dal Comune di Milano|Polo Arte Moderna e Contemporanea
in collaborazione con Museo Giovanni Boldini – Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea
di Ferrara.
Il piccolo e preziosissimo nucleo di opere di Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931)
conservate alla GAM è lo spunto di una mostra resa possibile dalla collaborazione con
il museo ferrarese con cui GAM ha attivato uno scambio reciprocamente fruttuoso.
La partecipazione di tre importanti dipinti divisionisti di Giovanni Segantini, appartenenti
alla GAM, alla mostra “Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni” al Palazzo dei
Diamanti di Ferrara (3 marzo – 10 giugno 2018) è l’occasione per un prestito eccezionale:
il Museo Giovanni Boldini ha infatti straordinariamente concesso un nucleo di 11 opere
di Boldini che dialogano con i dipinti della GAM. Una selezione di 30 opere tra dipinti,
pastelli, disegni e incisioni documenta in modo esemplare il genere a lui più caro: il ritratto
femminile mondano.
Artista da sempre amatissimo dal pubblico, Boldini è stato solo sporadicamente presente
sulla scena espositiva milanese, fatta eccezione per l’ormai lontana mostra alla Permanente
del 1989.

Ferrarese di nascita, toscano per formazione, ma parigino d’adozione, Boldini si affermò
a cavallo tra Otto e Novecento come il più richiesto e corteggiato ritrattista d’Europa e
d’America, mettendo a punto la sua inconfondibile cifra stilistica in dipinti caratterizzati
da una tecnica sorprendentemente sprezzante e sicura e da soggetti appartenenti all’élite
culturale ed economica dell’epoca.

La straordinaria sequenza costituita dai tre grandi dipinti La contesse de Leusse,
La passeggiata al Bois de Boulogne, ritraente i coniugi Lydig, e la celebre Signora in rosa,
ossia Olivia Concha de Fontecilla, mostra in successione cronologica (1889, 1909, 1916)
la solidità di una formula collaudata e il contemporaneo avanzamento della
sperimentazione formale, ma è anche esemplificativa della committenza di Boldini tra i
due secoli: internazionale e cosmopolita, colta e ricchissima, mondana e inquieta.

Una galleria del bel mondo dell’epoca, figure femminili delineate con sciabolate di colori
accesi, pennellate veloci e accostamenti dissonanti: ad avvicinarle è la esemplare affinità
stilistica, che evidenzia l’elaborazione di un modello di ritrattistica ufficiale ma
antiaccademica e i risultati di grande raffinatezza e virtuosismo raggiunti da Boldini.
Una cifra che influenza gli artisti parigini, e non solo, attivi in questi anni, tra i quali
un posto particolare occupa Paul-César Helleu, di cui GAM conserva uno straordinario
corpus di 10 ritratti incisi a puntasecca, solitamente esposto solo in parte e che per
l’occasione verrà per la prima volta presentato integralmente: il ritratto femminile vi è
esplorato con gli stessi toni di inquieta mondanità di Boldini, a comporre una galleria
di femmes fatales eleganti e nervose. I rapporti tra i due artisti, che strinsero una lunga
amicizia che influenzerà molto lo stile di Helleu, sono testimoniati dal pastello Madame X
dei musei ferraresi, che ritrae la cognata del pittore francese, stilisticamente assai
prossimo al grande pastello L’Americana. Oltre che con questi dipinti, i fogli di Helleu
si possono mettere a confronto con i disegni e le incisioni di Boldini, con cui condividono
il tratto lineare ed elegante.

A introdurre l’esposizione, Boldini è richiamato attraverso il vibrante autoritratto del 1892,
mentre il corredo scultoreo è completato da tre piccoli bronzi di figure femminili di Paul
Troubetzkoy, dalle collezioni della Galleria d’Arte Moderna, che si legano a Boldini per
affinità estetiche, tematiche e biografiche: figlio di un principe russo, italiano di
formazione ma cosmopolita per carriera, Troubetzkoy si affermerà a Parigi negli stessi
anni come un richiestissimo ritrattista mondano, in sculture realizzate con una tecnica
sprezzante e rapida, raffinatissima e brillante, dedicate in particolare alla celebrazione
della bellezza femminile.

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La mostra è realizzata grazie al contributo di UBS nell’ambito della partnership avviata
nel 2013 fra l’istituto bancario e la GAM di Milano. Tramite tale accordo la Galleria d’Arte
Moderna ha potuto realizzare attività di valorizzazione, manutenzione e divulgazione
di alcuni nuclei fondamentali delle proprie collezioni all’interno del percorso museale.
La pubblicazione del catalogo della mostra è stata resa possibile grazie al contributo di
Luisa Beccaria.

Orari: Martedì – Domenica 9.00 – 17.30
Lunedì chiuso

Biglietti: Incluso nel costo di ingresso alla GAM (intero 5 euro – ridotto 3 euro)
Abbonamenti:  Museocard consente ingressi illimitati a tutti i musei civici di Milano e ha validità
annuale a partire dalla data di emissione. La MuseoCard è in vendita online
(senza costi di prevendita) e nelle biglietterie dei musei civici a 35,00 euro.
Biglietto cumulativo offre l’ingresso libero a tutti i Musei Civici per tre giorni
(un ingresso in ogni museo) ed è in vendita online (senza costi di prevendita)
e nelle biglietterie a 12.00 euro.

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