MILANO: Majorino commenta “Questi numeri si riferiscono a tutte le comunità straniere, a partire da quella filippina. Bisognerà lavorare ancor di più per percorsi di integrazione e legalità”.
Nel 2035 un terzo dei residenti di Milano sarà di origine straniera, questa è la stima dell’ufficio statistica del Comune di Milano pubblicata nel programma operativo dell’assessorato al Welfare.
“Milano è il centro pulsante di un territorio, quello lombardo, che si presenta come la Regione italiana con il più alto numeri di immigrati, anche in virtù dell’alta attrattività occupazionale: in totale il primo gennaio 2017 sono residenti circa un milione e 140 mila stranieri. La popolazione residente a Milano di cittadinanza non italiana è passata dall’essere meno dell’8% del totale della popolazione residente nel 1999 al 18,8% nel 2017. Le stime dell’Ufficio Statistica del Comune ci dicono che da qui al 2035 i residenti stranieri saranno quasi il 30% della popolazione residente”.
A questo proposito si è acceso un dibattito riportato da Il Giorno. “Propongo – ha detto il capogruppo della Lega Alessandro Morelli – di dividere l’assessorato alle Politiche sociali in due: uno per il Welfare e l’altro per il sostegno all’immigrazione. Fino a qualche anno fa l’immigrazione in città era una risorsa, oggi non più. C’è un limite alle risorse economiche per sostenerla?”.
L’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, ha commentato: “Questi numeri non si riferiscono agli stranieri che arrivano con i barconi, ma a tutte le comunità straniere, a partire da quella filippina. A Milano ci saranno sempre più bambini di nuove famiglie e per questo motivo bisognerà lavorare ancor di più per percorsi di integrazione e legalità. Non bisogna generalizzare. La comunità cinese, ad esempio, è cresciuta tantissimo ma ha conosciuto un processo di integrazione molto positivo. In alcuni quartieri periferici, invece, la presenza degli stranieri è molto complicata e crea paure”.
I numeri del documento, presentato davanti alle Commissioni Bilancio e Politiche Sociali, evidenziano un sostanziale aumento delle risorse derivanti essenzialmente da fondi statali e regionali che passano dai 71,8 milioni di euro dell’assestato 2017 agli 82,8 previsti per il 2018. A questi vanno ad aggiungersi 166,1 milioni di euro di risorse comunali per un totale di 248,9 milioni di euro.
In particolare si attestano sui 38,5 milioni di euro (di cui 6, non formalmente a Bilancio, derivanti dal reddito di inclusione per cui sono arrivate 6400 richieste a Milano) le risorse che anche quest’anno verranno stanziate per misure di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito: un aumento graduale ma costante dal 2009 – quando il bilancio ne prevedeva 17,6 – e che fa di Milano la città che investe di più su questi temi in Italia. Sono circa 150mila le persone coinvolte nell’ambito delle attività messe in campo per favorire la socialità e a sostegno dei più deboli.