Nella sua lunga esistenza Alessandro Manzoni ha vissuto in molte case, ma l’unica che possa essere considerata veramente sua è quella di via Morone 1.
Dopo il matrimonio con Enrichetta Blondel (1808) e la nascita di Giulietta, lasciando quasi definitivamente Parigi, nel 1810 la famiglia Manzoni trova una provvisoria sistemazione in via San Vito al Carobbio n. 3883, e poi una più gradita ospitalità nel palazzo Beccaria, al 6 (allora n. 1571) di via Brera: qui, dove era nata Giulia, il 21 luglio 1813 nacque il secondogenito Pietro.
La famiglia, nei pronostici sempre più numerosa, e il desiderio di una dimora stabile in Milano spinsero Alessandro ad acquistare un palazzetto in contrada del Morone all’angolo con piazza Belgioioso, chiamata di San Martino in Nosiggia, nome della chiesa da poco lì demolita. Il palazzo, di proprietà di don Alberico de Felber, fu acquistato il 2 ottobre 1813 al prezzo di L. 107.000.
Oltre al percorso espositivo dedicato al celebre scrittore, la Casa di Alessandro Manzoni è attualmente una delle quattro sedi della mostra Giancarlo Vitali. Time Out, a cura di Peter Greenaway. Il regista inglese, che condivide con il pittore lombardo la riflessione sui temi della vita e della morte, con l’installazione Mortality with Vitali: Father&Son mette in scena di una vera e propria Wunderkammer, una raccolta enciclopedica ma di umili origini che richiama il contenuto dei dipinti di Vitali – gli elementi di storia naturale, le apparenze borghesi e l’arredo d’ospedale – e introduce suggestivi collegamenti tra realtà e rappresentazione.
Casa Manzoni, il giorno di Ferragosto, è aperta dalle 9.30 alle 19.30.
L’iniziativa è in collaborazione con le Gallerie d’Italia di piazza Scala, anch’esse visitabili gratuitamente a Ferragosto.
Da segnalare che il Centro Nazionale Studi Manzoniani è invece chiuso per ferie e riaprirà il 29 agosto.