Augusto De Angelis, Giobbe Tuama & C.
Trama
Milano, maggio 1934. Sotto la loggia del palazzo della Ragione editori e librai allestiscono i loro banchi per la Fiera del Libro. Tra i tanti c’è anche quello della Lega Evangelica Cristiana, che propone un vero affare: una Bibbia alla modica cifra di dieci lire. Instancabile imbonitore è uno strano personaggio, Giobbe Tuama, conosciuto anche come Jeremiah Shanahan; è di origine irlandese ma vive in Italia da tempo e, oltre a propagandare il Libro dei Libri, fa l’usuraio. Il giorno seguente Giobbe non cerca più di convincere i lettori ad acquistare le Scritture: giace cadavere sotto il banco, le mani incrociate sul petto. Poco dopo viene trovato ucciso un altro straniero, e anche in questo caso il modo dell’omicidio è inquietante e simbolico. Il commissario De Vincenzi non impiega molto tempo a cogliere il legame tra le due vittime. In questa sua terza avventura, pubblicata nel 1936, il commissario Carlo De Vincenzi si trova a indagare in un ambiente inconsueto, quello degli evangelici anglosassoni milanesi. Come sempre interrogando, e soprattutto osservando e intuendo, De Vincenzi verrà a capo dell’intricata matassa.
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