MILANO: secondo i dati di una ricerca la città meneghina registra gli stipendi più alti nel settore privato. Seconda Bolzano e terza la Brianza.
Secondo la seconda edizione (2016) del Geography Index elaborato dall’Osservatorio JobPricing in collaborazione con Repubblica.it, pubblicata nelle scorse ore, Milano è la città d’Italia con gli stipendi nel settore privato più alti.
Gli stipendi lordi annui del capoluogo lombardo sono stimati sopra 34mila e 400 euro, contro una media nazionale di circa 29.200 euro. La seconda in classifica è Bolzano più in basso di duemila euro. La Lombardia nel complesso emerge come la Regione con gli stipendi più pesanti, dovuto alla combinazione di un costo della vita indubbiamente superiore agli altri territori e “per la maggior presenza di profili dirigenziali nelle schiere dei suoi dipendenti, che hanno l’effetto di “sporcare” al rialzo la statistica” come scrive Repubblica.
La Brianza rientra al terzo posto, con stipendi medi intorno ai 31mila euro e Lecco 12esima, a quota 30mila.
Scrive Repubblica: Il professor Mariano Corso, responsabile dell’Osservatorio Innovation Practice del Politecnico di Milano, spiega che questo dominio confermato “non è una sorpresa”, ed è anzi corroborato dalle osservazioni dell’Ateneo di piazza Leonardo da Vinci “sui settori che stanno trainando la rinascita e il fermento della città: Milano è al centro nello sviluppo delle nuove professioni. A differenza delle altre città italiane, si confronta con il circuito europeo delle grandi città e trae beneficio da questo respiro internazionale”. Se “i mestieri più tradizionali possono esser impiantati da un gruppo multinazionale – per vantaggi di costo – a Catania o Bologna, quando si parla di digitale, marketing, ricerca&sviluppo la scelta ricade su Milano: è più aperta dal punto di vista culturale, scientifico e anche grazie al fondamentale patrimonio di università riesce a far crescere le attività ad alto valore aggiunto”.
Di contro, la recente indagine di Italia Oggi indica un peggioramento della qualità della vita. Spiega Corso:
“Il rovescio della medaglia della Milano che ho descritto è il livello dei prezzi e il metter sotto pressione le infrastrutture e i servizi pubblici. E’ chiaro che molti giovani – che sono attirati da questa grande mobilità sociale – hanno una qualità di vita inferiore, a causa dei prezzi. Questo ruolo-guida significa anche attirare tanti migranti, il che crea tensione sociale”.