Dario Fo è morto all’ospedale Sacco di Milano, dove era ricoverato da alcuni giorni per problemi respiratori.
E’ morto a Milano Dario Fo, 90 anni, drammaturgo, attore, regista, scrittore, autore, illustratore, pittore, e scenografo.
Vincitore del premio Nobelper la letteratura nel 1997. È famoso per i suoi testi teatrali di satira politica e sociale e per l’impegno politico di sinistra.
Con la moglie Franca Rame, scomparsa nel 2013, fu tra gli esponenti del Soccorso Rosso Militante.
Era ricoverato da 12 giorni all’ospedale Sacco di Milano per problemi polmonari ed i familiari erano stati avvisati dai medici dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute nelle ultime ore.
Ha lavorato e dipinto fino all’ ultimo. Pochi giorni fa aveva fatto nella sua casa milanese una conferenza stampa per il suo nuovo libro “Darwin“.
Adesso la città si prepara a dire addio al suo Nobel: la cerimonia pubblica per salutarlo è sabato 15 ottobre, alle 15, in piazza Duomo con l’orazione civile di Carlo Petrini e del figlio Jacopo.
E quel giorno, il sindaco Beppe Sala ha deciso di proclamare il lutto cittadino come “gesto di vicinanza e affetto da parte dell’amministrazione e di tutta Milano”. L
a camera ardente, invece, sarà allestita da domani alle 12 fino a mezzanotte e dalle 8.30 del giorno successivo al Piccolo Teatro Strehler (Scatola Magica), lo stesso luogo in cui lo scorso marzo Fo aveva festeggiato insieme ad amici, parenti, attori e musicisti i suoi 90 anni.
GLI INIZI —
Era nato a Sangiano, un paesino sul Lago Maggiore, il 24 marzo del 1926ed era figlio di un capostazione. Compiuti gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, dal 1950 Fo comincia a lavorare per la RAI come attore e autore di testi satirici e il 24 giugno 1954 sposa l’attrice Franca Rame a Milano, nella basilica di Sant’Ambrogio. Poco dopo la coppia si trasferisce a Roma, dove nasce il figlio Jacopo.
Nel 1962 Fo e la moglie, che nel frattempo avevano fondato la Compagnia Dario Fo-Franca Rame, preparano una serie di brevi pezzi per il varietà televisivo Canzonissima.
La censura intervenne così spesso che abbandonano la televisione in favore del teatro. Le commedie prodotte tra il 1959 e il 1961 hanno la struttura della farsa, dilatata e arricchita da elementi di satira di costume.
Con atteggiamento critico verso quello che lui denominava “teatro borghese”, Fo recitava in luoghi alternativi quali piazze, case del popolo, fabbriche: luoghi dove egli poteva trovare un pubblico diverso da quello tipico dei teatri.
DAL TEATRO ALLA TV
Nel 1968 insieme a Franca Rame ed altri fonda il gruppo teatrale Nuova Scena, con l’obiettivo di ritornare alle origini popolari del teatro ed alla sua valenza sociale.
Il 1º ottobre 1969, a La Spezia, Fo porta per la prima volta in scena, con grande successo, la “giullarata”Mistero buffo, riconosciuta come il suo capolavoro: unico attore in scena, recita una fantasiosa rielaborazione di testi antichi in grammelot(linguaggio teatrale che si rifà alle improvvisazioni giullaresche e alla Commedia dell’arte, è costituito da suoni che imitano il ritmo e l’intonazione di uno o più idiomi reali ), traendone una satira tanto divertente quanto affilata.
Tra la fine degli Anni 60 e l’inizio dei settanta, Fo si schierò con le organizzazioni extraparlamentari di estrema sinistra e fondò il collettivo “La Comune”, attraverso il quale tentò con grande passione di stimolare il teatro di strada. Nel 1973 la casa editrice Bertani pubblica ‘’Mistero Buffo’’, nel 1974 l’Einaudi parte delle commedie di Fo. Nel 1977 Fo, insieme alla moglie Franca Rame, torna in televisione con un programma chiamato Il teatro di Dario Fo (in onda su Rete 2,in prima serata).
La serie di trasmissioni avrebbe permesso al futuro premio Nobel di far apprezzare i propri lavori più recenti ad un’ancor più vasta schiera di persone. A ribadire la fama trasgressiva o addirittura sovversiva della coppia Fo-Rame attira l’attenzione del Vaticano che reagisce molto duramente ai modi e al linguaggio con cui nel programma si trattavano certi temi e personaggi religiosi o, più in particolare, ecclesiastici.
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Il 9 ottobre 1997 Fo riceve il Premio Nobel per la letteratura, con la seguente motivazione: “Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”. Lui commenta: “Con me hanno voluto premiare la Gente di Teatro”.
La scelta dell’Accademia svedese genera un certo scalpore, in Italia come all’estero. Ma sono molti i riconoscimenti ottenuti nell’arco della sua polivalente carriera: nel 1999 è insignito della laurea honoris causa dall’Università di Wolverhampton (Inghilterra centrale), insieme a Franca Rame.
Nel 2005 riceve lo stesso riconoscimento alla Sorbona di Parigi, l’anno successivo alla Sapienza di Roma.
Prima di lui, solo altri due autori di teatro avevano ricevuto una laurea honoris causa dalla Sapienza: Luigi Pirandello e Eduardo de Filippo.
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