MiBook, piano da 100mila visitatori con eventi in Fiera e in città.
Mibook prevederà 5 giorni di festa a maggio con incontri, stand e iniziative. Mercoledì la decisione degli editori.
Milano è pronta a ospitare la sua Fiera del libro, denominata MiBook.
L’idea è di chiamarlo così, l’appuntamento che promette di far vivere da maggio del prossimo anno la “capitale dell’editoria” con “incontri, spettacoli laboratori, workshop” e di portare in tutta la città nei cinque giorni di manifestazione 100mila persone.
La nuova Fiera dedicata al libro e alla lettura, non vuole essere un semplice trasferimento da Torino a Milano, ma una trasformazione con stand ed espositori nei tre padiglioni che la Fiera metterebbe a disposizione a Rho-Pero, e un calendario di iniziative diffuse in tutta la città.
Il piano è stato presentato anche durante un consiglio di amministrazione di Fiera spa.
È un altro importante passo in avanti, in attesa del giorno del verdetto: mercoledì prossimo, il consiglio generale dell’Associazione italiana editori è convocato per esprimersi sul futuro del Salone del libro.
Il progetto infatti nascerebbe da un’alleanza tra Fiera, che sarebbe il braccio operativo dell’operazione, e l’Aie, che invece avrebbe in mano la regia culturale. Soci paritetici, anche se nella società che verrebbe creata (possibile nome: miLibro spa) con un capitale di 120mila euro, Fiera avrebbe una partecipazione del 51 per cento e gli editori del 49 per cento.
L’obiettivo è quello di fare un “evento nazionale e internazionale” guidato da Milano ma allargato, poi, a tutta Italia. Il primo appuntamento sarebbe qui, probabilmente nella prima metà di maggio. Ma poi, in autunno ci sarebbe un raddoppio a Roma e un terzo momento in una città del Sud a rotazione.
Possibile partenza da Bari.
Ma come funzionerebbe MiBook?
Il cuore sarebbe sotto la Vela di Fuksas, con tre padiglioni, 25mila metri quadri di spazi espositivi coperti, “eventi segmentati per target ” e piani mirati per i diversi lettori, dai ragazzi a coloro che ormai hanno scelto l’e-book.
La volontà è di creare non tanto una fiera tradizionale, ma un appuntamento culturale e a stabilire i contenuti, appunto, sarebbero gli stessi editori. Tutti, è la promessa, verrebbero valorizzati. Anche i piccoli, finora quelli più indirizzati a rimanere legati a Torino.
E ancora una volta pensando alla settimana del design – ma con un accento meno di festa – ecco che arriva il coinvolgimento di tutta la Milano che vuole accendere i riflettori sulla lettura.
Per il debutto – dicono – le stime sono state calcolate in modo prudente: 70-80mila visitatori a Rho-Pero, 100mila persone in tutta la città. I possibili organizzatori ci credono tanto da aver studiato l’architettura della società e la parte economica del progetto.
Un piano che, al netto di possibili contributi pubblici del Comune e della Regione, prevede come tutte le start up diverse fasi. La prima edizione, quella con la maggior parte degli investimenti per il lancio, costerebbe 3,3 milioni e incasserebbe 1,9 milioni. La proporzione inizierebbe a invertisti dal terzo anno in poi con un segno positivo: ricavi per 3,9 milioni e costi per 3,1.
Mercoledì la decisione degli editori.