In progetto il riallestimento di 38 sale in tre anni, un ascensore panoramico, l’apertura di palazzo Citterio, l’acquisizione di altri 9000 mq e divise firmate Trussardi per lo staff.
Il piano triennale di rilancio che coinvolge non più solo una istituzione singola per quanto prestigiosa, ma il complesso intero visto e gestito come un corpus unico, “la grande Brera”. Pure i milanesi, infatti, spesso dimenticano che Brera non è solo la Pinacoteca, la Biblioteca o l’Accademia, ma anche l’Orto Botanico, l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere e l’Osservatorio astronomico, che ha una storia poco conosciuta «mentre è veramente juicy, succosa», ci tiene a dire Bradburne.
I lavori cominciano dal grande cortile napoleonico, che verrà riarredato e attrezzato di segnaletica fissa ed elettronica e «di panchine e di cestini», vero punto d’onore per Bradburne che vede ogni giorno gli studenti seduti sui marciapiedi e centinaia di cicche per terra.
Poi toccherà alla Pinacoteca, con il riallestimento delle 38 sale in tre anni – qualche sala alla sala volta per evitare la chiusura – con nuove sedute, wifi e pure le nuove divise firmate Trussardi per lo staff. Inaugurazione in estate con l’apertura di uno shop e di un caffè. Come già annunciato, il museo non presterà i suoi capolavori per tre anni ma li valorizzerà ospitando opere da mettere in dialogo con loro. Ecco quindi che a marzo lo Sposalizio della Vergine di Raffaellodialogherà con quello del Perugino che Napoleone portò (“fu un prestito ante litteram”, sorride Bradburne) a Caen, a giugno arriverà il Cristo morto di Carracci che parlerà con quello di Mantegna e in ottobre toccherà a un Caravaggio “ricevere amici” dall’estero.
Raffaello Sanzio, Sposalizio della Vergine – 1504 olio su tavola 170×118
Interessante anche il progetto di riqualificare l’ingresso all’Osservatorio e all’Orto Botanico creando un Viale delle Scienze, una passeggiata verde che comprenda un ascensore panoramico che porti su all’Osservatorio astronomico (e per vedere qualcosa, meglio di sera).
Infine, due fatti “immobiliari” di prestigio: l’apertura nel 2018 di palazzo Citterio (che ospiterà le collezioni Jesi e Vitali) e l’acquisizione di un palazzo abbandonato in via Brera 19, altri 9000 mq da trasformare in aule.
Orario allungato il giovedì, biglietto di ingresso da 10 euro che dà diritto alla tessera ‘Amici di Brera’ per entrare gratis tre mesi, nuovi allestimenti e “didascalie d’autore'” scritte da artisti, diversa illuminazione. Non solo. Eventi organizzati nel cortile con panchine e cestini, il rinnovo dell’ingresso da via Fiori Oscuri che permetterà di accedere direttamente a Osservatorio e Orto, più spazio per le aule dell’accademia e per un ristorante. Si comincia con l’allestimento delle prime tre sale pronto a marzo (si parte con Raffaello e il suo Matrimonio della Vergine), quando verrà inaugurato anche il nuovo sito internet, poi a giugno Mantegna e a ottobre Caravaggio, e via per tre anni fino ad aver rinnovato ciascuna delle 38 sale della Pinacoteca. Già ora una qualche differenza si inizia a notare con il personale – la ‘squadra accoglienza’ – che ha sfoggiato le uniforme di Trussardi.