il servizio Twist era partito a novembre 2014.
Un servizio però di minori dimensioni rispetto ai concorrenti – 25 mila iscritti contro i 200 mila circa di Car2go ed Enjoy (in tutta Italia) – e una flotta di 450 automobili a lungo limitata nella sua operatività da una serie di problemi atti vandalici avvenuti all’inizio del 2015: 500 effrazioni per rubare i computer di bordo Samsung Galaxy per 300 mila euro stimati tra danni effettivi e mancati introiti.
Poi le contromisure, l’espansione nei Comuni dell’hinterland con gli incentivi di Palazzo Marino dopo le polemiche sul caso Car2go, che in una notte di Ferragosto impose rincari per gli abitanti delle periferie.
Ma i numeri erano ancora troppo bassi e le perdite troppo grandi per una sola famiglia (orfana anche del socio Frigerio Viaggi), unico player del mercato senza grandi aziende alle spalle come Daimler (Car2go), Eni (Enjoy) o Geely group (il colosso cinese che ha rilevato Volvo e che sta dietro all’elettrico Share’ngo). Ma ai Guaitamacchi va riconosciuta tenacia nel tentativo di risolvere i problemi. L’ultimo sono le 200 auto ancora su strada, tutte potenzialmente nel mirino dei vigili urbani, con la rimozione in carico nonostante una squadra ormai a ranghi ridotti.
Del team di 20 persone che ricollocava le vetture (con contratti a termine non rinnovati) sono rimasti in tre.
Si attendeva un partner, un investitore, un fondo di privati: «Ma l’accordo con un nome importante è saltato all’ultimo e non abbiamo potuto rinnovare il servizio» spiega Guaitamacchi, costretto alla procedura di concordato preventivo in continuità che concederà ancora soltanto un paio di mesi per trovare investitori in grado di far ripartire le auto azzurre. «Siamo fiduciosi, confidiamo nei contatti che abbiamo intrapreso, crediamo ci sia ancora posto per un operatore in città. Peccato che le banche non ci abbiano aiutato».
Pertanto il è sospeso dal 17 novembre.
Quel giorno, infatti, era cerchiato in rosso sul calendario del presidente del consorzio Twist, Paolo Guaitamacchi. Come quello della scadenza della concessione comunale che consente ai car sharing – a fronte di un canone annuale di 1.100 euro – di posteggiare sulle strisce a pagamento, su quelle dei residenti e di circolare all’interno dell’Area C.
L’auto «sharing» è rimasta posteggiata lì per quasi un mese e mezzo. In divietodi sosta sul marciapiede, sotto a uno dei faggi di piazza Vesuvio. Con le foglie dell’autunno ad accumularsi sul parabrezza e a coprire un plico di multe arricciate, umide e illeggibili.
E le multe? «Le pagheremo noi e le macchine verranno tutte rimosse», spiega Guaitamacchi , Tutte, tranne la prima ricevuta dalle vetture trovate in divieto. L’utente colpevole pagherà solo la prima contravvenzione (maggiorata di 20 euro per spese di gestione come accade per tutti i car sharing ), mentre le altre verranno saldate da Twist. Ma niente rimborsi per le iscrizioni, una tantum , da 15 euro.
FONTE: Corriere.it