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Se l’essenziale è invisibile agli occhi, anche in via Pacini è ciò che sta sotto terra a rendere quello appena concluso un intervento innovativo dal punto di vista ingegneristico, sostenibile per l’ambiente e unico a Milano nel suo genere.

È stato inaugurato oggi il tratto riqualificato di via Pacini, tra via Teodosio e via Capranica, al termine di 8 mesi di lavori che hanno visto sistemare completamente e allargare il parterre centrale per una lunghezza di 200 metri, con l’inserimento di un percorso pedonale, elementi di arredo (25 panchine, 4 rastrelliere per biciclette da 5 posti e 1 tavolo con panche), siepi e il primo sistema di drenaggio sostenibile (Sustainable urban drainage systems – SUDS) mai realizzato a Milano su strada pubblica. Il tutto al posto di decine di automobili che parcheggiavano abusivamente sul parterre alberato.

I lavori sono stati eseguiti da MM SpA, mentre lo studio per la riqualificazione di via Pacini era stato affidato ad AMAT in collaborazione con le direzioni Mobilità e Verde, con l’idea di raggiungere un duplice obiettivo: da una parte realizzare uno spazio fruibile e gradevole per il quartiere, un’area da attraversare in sicurezza e in cui potersi anche trattenere; dall’altro salvaguardare il verde esistente e arricchirlo con la presenza di nuove piantumazioni favorendo sostenibilità e biodiversità.

Sono stati quindi ampliati gli spazi pedonali in corrispondenza degli incroci e aggiunti ulteriori attraversamenti per garantire maggiore sicurezza e accessibilità sull’intero asse.

Per tutelare gli alberi esistenti, in particolare l’apparato radicale, sono stati rimossi i cordoli esistenti e sono state piantumate aiuole lungo tutto il parterre con una decina di differenti specie di piante.

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È stato realizzato il primo Sistema di drenaggio urbano sostenibile (SDUS) che ha il compito di garantire il migliore sfruttamento possibile delle acque piovane per l’irrigazione del verde. Il suo funzionamento consiste in un sistema di caditoie stradali che scaricano le acque di prima pioggia (le prime gocce che cadono a terra, le più cariche di inquinanti) direttamente in fognatura. Le acque di seconda pioggia vengono invece raccolte e “infiltrate” nel terreno sfruttando la superficie del parterre stradale. Questo modello di infrastruttura verde e idraulica, oltre a garantire il risparmio di acqua per le irrigazioni, ha il merito di ridurre il rischio idraulico in occasione di fenomeni temporaleschi violenti.

È stato comunque realizzato un impianto di irrigazione predisposto per essere alimentato anche dai pozzi di prima falda (non da acqua potabile) per garantire il benessere delle piante durante i mesi più caldi e siccitosi.

Con i lavori di via Pacini, si è provveduto anche al riordino della sosta, inserendo nuovi stalli per auto e moto a pagamento per i non residenti. I posti “persi” dall’ampliamento degli spazi destinati ai pedoni in corrispondenza degli incroci sono stati parzialmente recuperati nelle aree a margine dell’asse di via Pacini.

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