MARCO CINGOLANI
MARCO CINGOLANI
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La Galleria Gaburro è lieta di annunciare l’opening della  mostra personale del pittore Marco Cingolani dal titolo “Il mercante di terre rare” a cura di Marco Bazzini, in programma dal 21 ottobre al 10 dicembre 2021.

Alla Galleria Gaburro arriva la mostra di Marco Cingolani

La mostra, un vero e proprio ritorno in pubblico per quest’artista allo stesso tempo colto e popolare, presenta un nuovo ciclo di lavori realizzati negli ultimi anni, questa volta, dedicati alla figura dei mercanti. Figure controverse e spesso presenti nell’iconografia anche dei secoli passati, che nonostante abbiano reso disponibili con i loro traffici ogni genere di prodotti, alimenti e materie prime, i mercanti non sono applauditi come i condottieri o i poeti, anzi, sono spesso sinonimo di avidità e corruzione.

A Cingolani, invece, piace pensarla diversamente e piace sottolineare quella loro attitudine all’avventura e alla scoperta, quel loro continuo tracciare nuove rotte tanto da assegnare loro la condizione di essere i veri costruttori di civiltà, portatori di scambi e quindi di pace.

Nei quadri esposti presso la Galleria Gaburro di via Cerva 25, a Milano, viene evocata l’immagine di quelle “terre rare”, da qui il titolo, ancora oggi al centro di mercanteggiamenti per quel mercato di minerali pregiati e indispensabili per far funzionare i nostri più avanzati strumenti digitali. Cingolani con quest’espressione vuole rimarcare, invece, che soprattutto l’arte è un’attività preziosa e indispensabile proprio perché rara. La figura del mercante è poi sovrapponibile a quella del gallerista che si fa complice e amplificatore delle scoperte formali dell’artista che, a sua volta, è un commerciante di segni e concetti. La pittura si nutre di sogni antichi, come il commercio che esiste dall’albore dell’umanità, ma con la consapevolezza che la propria natura è nella storia e nel continuo aggiornamento del proprio operare.

In mostra sono esposte una quindicina di tele, tra cui la grande composizione dedicata ai mercanti che tra loro si scambiano “cose”; la striscia di “paesaggio” che ospita i “traffici” umani oltre al piccolo ovale nel quale un tono notturno introduce il silenzio e la meditazione.

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