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BEPPE SALA: “Entro il 2030 non permetteremo di fumare all’aperto”, il sindaco annuncia che a breve alle fermate dell’autobus non si fumerà

beppe sala

Testo e musica del sindaco di Milano, Beppe Sala, che sabato mattina – durante l’ormai consueto incontro “colazione col sindaco”, ha annunciato l’avvio della sua personale lotta al fumo.

La proposta, ha spiegato il primo cittadino dal “Frida”, all’Isola, entrerà a far parte “del Piano Aria Clima che verrà discusso in consiglio comunale e che speriamo di poter adottare per marzo”.

Il piano del sindaco è chiaro: da subito – dal momento in cui sarà approvato il piano aria clima – sarà vietato fumare alle fermate di bus e tram e durante le file presso gli uffici del comune, dal 2030 invece stop alle sigarette in tutta la città.

Divieto di fumare a Milano

Il divieto di fumo, ha chiarito ancora Sala, potrebbe essere regolato “attraverso un’ordinanza” e “se verrà approvato il regolamento, conterrà la regolamentazione di tanti aspetti perché il vero rischio è che si riduca a traffico e riscaldamento, ma c’è altro”.

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Dalle analisi effettuate dal Comune sarebbe infatti emerso “che i maggiori responsabili dell’inquinamento sono il fumo, le pizzerie con i forni a legna e gli ambulanti che mantengono ancora i motori a benzina accesi. Non voglio fare promesse aleatorie ma – ha assicurato Sala – voglio fare un passo alla volta perché non sto sottovalutando il problema”.

“Il mio impegno è che tutti gli edifici del Comune abbandonino il gasolio o avviino la riconversione prima della fine del mio mandato”, ha annunciato sempre Sala. “Prometto che non ce ne sarà neanche uno più con il gasolio entro il 2021. Ci sono ancora a Milano 1500 condomini che vanno a gasolio e 200 che vanno a biomasse, cioè a legno. Bisogna trovare una formula – ha detto -, parlare con gli amministratori di condominio per risolvere il problema”.

Banche e credito di cittadinanza

Non solo fumo e smog, però. Perché il primo cittadino ha parlato anche di “credito di cittadinanza, che mi piace di più del reddito di cittadinanza”. “Ieri – ha aggiunto – ho sentito l’ad di Banca Intesa e ho visto la sua apertura sui temi ambientali. La banche, per statuto, devono devolvere una parte dei loro fondi anche per i bisogni della città. E io vorrei sedermi a quel tavolo per indirizzare quei fondi dove c’è più bisogno. Non bisogna vergognarsi di parlare con le banche”.

“Chiederò se rispetto a problematiche che ci sono su Milano, come il cambiamento delle caldaie, la banca – ha concluso il sindaco – è disponibile a migliorare le condizioni dei prestiti e dei finanziamenti”.

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