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Vasco Rossi torna con un nuovo singolo inedito che anticipa un nuovo album di inediti e non si risparmia

«I toni di Meloni e Salvini sono toni divisivi, creano solo odio per avere dei consensi». Parola di Vasco Rossi. Il rocker a Milano ha presentato in conferenza stampa il nuovo album ‘Siamo qui’, in uscita il 12 novembre, e ne ha avute per tutti.

In Italia «c’è una destra molto estremista. Per me è giusto che ci sia la destra ma non deve essere pericolosa come quella che sembra ci sia all’orizzonte. C’è un continuo seminare odio e divisione», ha detto. A chi gli chiedeva se si riferisse alla destra extraparlamentare o a quella parlamentare, come Fratelli d’Italia, il rocker ha replicato: «Anche i toni di Meloni e Salvini sono toni divisivi, creano solo odio per avere dei consensi. Io faccio musica, porto gioia, faccio questo nella vita. C’è gente che soffia sul fuoco, sapete chi sono».

Poi, incalzato sul fatto che qualcuno possa dirgli di «pensare a cantare», invece che parlare di politica, Vasco Rossi ha osservato:«E’ quello che dicono sempre, mi dicono “pensa a cantare” ma quando esprimo un’opinione lo faccio da cittadino. Io pago le tasse, le pago tutte».

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«Dai nuovi governanti che sull’onda di estremismi, populismi e fake news si prospettano all’orizzonte, noi non ci aspettiamo solo nuove leggi speciali ma un vero e proprio Undicesimo Comandamento» ha detto Vasco Rossi. Undicesimo comandamento è anche il nome di una canzone del rocker di Zocca.

A chi gli chiedeva cosa intendesse con «Undicesimo Comandamento» Vasco ha spiegato: è quello che«mi aspetto da questi fenomeni populisti che stanno arrivando, che sarà forse di amare loro più di qualunque altra cosa, ad esempio “Ama Trump”».

Questi fenomeni, ha aggiunto,«ci sono negli Stati Uniti ma anche in Europa e soprattutto in Italia, dove c’è una campagna di semina di odio. E’ stato seminato odio da questi politicanti irresponsabili, che solo per avere qualche consenso in più sono pronti a cavalcare le paure della gente, a sobillarle e far diventare tutti più cattivi. Non dovrebbero esistere».

Poi i no vax. «Il no vax pensa che ci sia un complotto perché tutto deve avere un motivo, non riesce ad accettare che sia un caso ma pensa ci sia dietro qualcosa – ha detto Vasco Rossi – Provi a parlarci ma non puoi convincerlo, lui è convinto di quello e ha bisogno di crederlo perché la sua testa è così».

«Per questo mi dissocio da quello che dice Red Ronnie ultimamente – ha proseguito il rocker – quando va a parlare come opinionista tratta di argomenti che non conosce. Una volta ha detto che i testi dei rapper sono violenti e istigano i ragazzini alla violenza. Mi ricorda quando Salvalaggio diceva che io ero responsabile dei giovani che si drogavano perché cantavo “Coca Cola”, ma io raccontavo i giovani di quel tempo».

«Io – ha sottolineato Vasco Rossi – credo nella scienza, se ho mal di denti prendo un antidolorifico. Non vado a parlare con un santone. La mia posizione la conoscete, ho obbligato a mettersi la mascherina chi veniva davanti casa mia a prendersi l’autografo, tutto qua ma io non consiglio niente».

Più in generale, ha spiegato,«le parole sono usate in modo vergognoso oggi. Quando sento urlare “libertà, libertà”, penso che la libertà non sia quello. La libertà ha senso quando è all’interno di un limite, altrimenti non è libertà ma caos. Noi negli anni ‘70 lo avevamo già capito, non mi aspettavo di tornare indietro come stiamo facendo ora».

E ha concluso: «Non mi aspettavo che si tornasse indietro. Si torna a mettere in discussione cose che per me erano chiare. E’ un mondo molto complesso, ci sono cose positive ma anche negative. Sono deluso perché doveva andare in un altro modo secondo me. Questo non è il migliore dei mondi possibili ma è il mondo che c’è e dobbiamo combattere, vivere, affrontare e imparare dagli errori. E’ fondamentale e non bisogna avere paura di sbagliare».

 

Numeri vaccini per regione

Le dosi consegnate alle singole regioni, quelle somministrate e la percentuale sul totale. Il dato è fornito anche in rapporto al numero di abitanti. Per essere vaccinati servono due dosi a distanza di 21 giorni per Pfizer, 28 per Moderna. Questo è l’intervallo ottimale, non è possibile in ogni caso andare oltre i 42. Per Astrazeneca il richiamo va fatto tra 78 a 84 giorni dalla prima dose. Per chi è stato positivo al covid è possibile effettuare una sola dose, salvo in casi di immunodeficienza*

Popolazione residente in Italia al 1 gennaio 2021 secondo Istat.
*Con i vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca la vaccinazione è completa con due dosi. Per i guariti può bastarne una, salvo in caso di immunodeficienza, ma “eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dalla documentata infezione e preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa”. Comunque non oltre 12 mesi. Johnson & Johnson invece è monodose
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