la stanza degli abbracci per i pazienti covid scaled
la stanza degli abbracci per i pazienti covid scaled
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LOMBARDIA: una stanza degli abbracci in ogni residenza per gli anziani. La proposta avanzata dai sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil alla Regione

.LOMBARDIA: una stanza degli abbracci in ogni residenza per gli anziani.
LOMBARDIA: una stanza degli abbracci in ogni residenza per gli anziani.

La cosiddetta “stanza degli abbracci” si sta già sperimentando in alcune strutture del Veneto. La richiesta per la Lombardia è stata avanzata dai sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil. La proposta più concretamente consiste nel finanziare o comunque facilitare la creazione di spazi di incontro fra chi è dentro e chi vive fuori dall’istituto, genitori e figli, nonni e nipoti, che da settimane non possono più vedersi se non attraverso smartphone e tablet.

Il funzionamento delle stanze è semplice: i parenti aspettano all’esterno e poi, dopo i controlli di sicurezza e l’igienizzazione, entrano in piccoli gruppi. All’interno delle stanze possono vedere le persone ospitate nella casa di riposo, separati da una specie di telo di plastica che però azzera la possibilità di trasmissione del Covid. Grazie a questo telo è contemplata anche la possibilità di toccarsi.

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“È dimostrato dalla medicina che la vicinanza degli affetti famigliari è un aspetto determinante per le condizioni di salute e psicologiche degli anziani”

ragiona la segretaria regionale dello Spi Cgil regionale, Federica Trapletti. Del resto la solitudine e l’isolamento possono avere effetti devastanti, sopratutto se si è molto anziani. Secondo i sindacati, le “stanze degli abbracci” rappresentano una soluzione che dimostra quando serva veramente poco per consentire le visite dei familiari in totale sicurezza. A rendere possibile l’idea,  è il fatto che non servano grossi investimenti: all’atto pratico si tratta semplicemente di una “tenda” di plastica.

Dall’assessorato al Welfare la richiesta, per ora, non è stata presa in considerazione. Per quanto riguarda invece le case di riposo, il presidente di Uneba Lombardia Luca Degani, associazione che riunisce le Rsa, si dice “tutt’altro che contrario, l’idea è bella e sappiamo benissimo quanto sia fondamentale il rapporto con i familiari. La premessa di qualsiasi stanza degli abbracci dev’essere però la possibilità per tutti i parenti di fare un tampone rapido al loro arrivo, e questa certezza per ora non ce l’abbiamo. Non solo, perché prima servirebbe anche la garanzia del vaccino anti-influenzale per gli ospiti”

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