10 tamponi andrea crisanti ansa scaled
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ATS MILANO: non riusciamo a tracciare i contagi. Servono decisioni più incisive. Lo ha detto Vittorio Demicheli, direttore sanitario dell’Ats Milano.

“Domenica la nostra Ats ha lanciato un allarme e un invito ai cittadini a fare ciascuno la propria parte. Ciascuno dovrà rinunciare a qualcosa, perché in questo momento la fase del contenimento purtroppo è inefficace. Non riusciamo a tracciare tutti i contagi, chi sospetta di aver avuto un contatto a rischio o sintomi stia a casa”. Lo ha detto Vittorio Demicheli, direttore sanitario dell’Ats Milano.

Le autorità prendano decisioni più incisive – “Quello che ci preoccupa – dice ancora Demicheli – è che non sappiamo esattamente in una grossa metropoli la velocità con cui il fenomeno si può verificare”. “Quello a cui lavoriamo in questo momento è invitare le autorità a prendere delle decisioni un po’ più incisive, quando abbiamo chiuso le attività alle 18 nella curva epidemiologica c’è stata una frenata brusca”.

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Chiudere tutto alle 18? – Come Varese e Monza, anche “Milano era stata colpita marginalmente” e “quello che vediamo è che il contagio circola più velocemente nelle zone che sono state meno colpite la volta scorsa, quando è intervenuto il lockdown“, ha detto Demicheli rinnovando “l’invito ai cittadini a fare ciascuno la propria parte. Ciascuno dovrà rinunciare a qualcosa, perché in questo momento la fase del contenimento purtroppo è inefficace”.

Ordine dei medici: “Se i numeri non calano unica alternativa è lockdown” – “Abbiamo la percezione che il sistema di tracciamento dei contatti non stia più funzionando perché il numero dei contagiati da Covid sta aumentando in modo spropositato”. A sottolinearlo è il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli. Se “questo sistema di tracciamento salta – avverte – è chiaro che non c’e’ piu’ contenimento della pandemia”. Dunque “bisogna subito rafforzare il personale delle Asl dedicato al contact tracing“. Ad ogni modo, “se il trend dei casi non muterà ed i numeri, soprattutto quelli dei ricoveri in rianimazione, continueranno a salire – conclude Anelli – temo che si arriverà inevitabilmente al lockdown come misura estrema”.

“Stare a casa, serve auto-lockdown gentile” – “Bisogna incentivare i cittadini a restare il più possibile a casa, invitandoli a una sorta di ‘auto-lockdown gentile’, cioè con restrizioni miti e di iniziativa autonoma”. Aggiunge Filippo Anelli commentando il decreto del presidente del Consiglio dei ministri firmato da Giuseppe Conte. “In questo senso, va benissimo lo smart working. Va bene la chiusura delle vie e delle piazze, se in quelle zone si assembrano le persone. Va bene – ha aggiunto – l’accesso differenziato a scuola, anche di pomeriggio. Ai ragazzi dobbiamo insegnare poi a stare a casa, ad evitare il più possibile i luoghi affollati, spostando le naturali e giuste esigenze di socialità sulla scuola, sulla visita agli amici sì, ma pochi per volta, sui contatti telefonici e telematici”.

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