Pinacoteca di Brera Salone Napoleonico 1024x577 1
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PINACOTECA DI BRERA:Dai primi posti nella classifica dei musei più visitati in Italia, agli ultimi a tagliare il traguardo della riapertura.

Mentre giù giù per lo Stivale — dai Musei Reali di Torino al Colosseo fino alla Valle dei Templi di Siracusa — ieri è ricominciato l’afflusso dei turisti, la Pinacoteca di Brera è rimasta chiusa.

Nelle scorse settimane dal Ministero dei Beni Culturali sono arrivate a tutti i luoghi d’arte pressioni per riaprire nel giorno della Festa della Repubblica, ma Brera ipotizza di tornare visitabile solo il 9 giugno, preceduta lunedì 8 dalla biblioteca Braidense.

In fondo nel museo milanese — e ancor meno al Cenacolo, l’altro grande assente — non c’era niente da organizzare di diverso dalle disposizioni ministeriali comunicate a tutti. Eppure qualcosa si dev’essere inceppato.

Primo problema: alla Pinacoteca è scaduta la concessione della biglietteria, non ancora rimessa a gara dal Ministero. Ma poco male: ci saranno alcune settimane di ingresso gratuito.

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I ritardi, però, si sono accumulati anche nell’organizzazione della messa in sicurezza nonostante, assicura il direttore James Bradburne, Brera sia stato fra i primi musei a presentare il piano di riapertura. Ma l’ultimo tavolo tecnico è stato tenuto cinque giorni fa, il 29 maggio, con la partecipazione del medico competente e del responsabile della sicurezza per i luoghi di lavoro.

I sindacati assicurano che buona parte degli adempimenti sono stati portati a termine, ma secondo Giorgio Dimauro, segretario Cisl funzione pubblica Milano, «bisognava preparare un piano operativo organico, che rispondesse a tutta una serie di domande cui invece sono state date risposte a spizzichi e bocconi dopo che i sindacati le sottoponevano di volta in volta alla direzione. Per esempio stabilire il luogo esatto per gli addetti alla misurazione della temperatura; il problema del bar da cui si può sia entrare che uscire; o ancora la sanificazione degli spazi dei custodi». Ma soprattutto, assicura Dimauro, molti problemi sono dovuti alla carenza di personale che, da cronica, si è aggravata per la presenza di molti ultrasessantenni o con fragilità, persone da tutelare durante la pandemia.

Per la misurazione della temperatura la questione è stata risolta affidando il compito alla guardia giurata che non fa parte del personale ministeriale e che starà all’esterno della biglietteria. Con molta probabilità, invece, alcune piccole sale saranno chiuse per ovviare alla mancanza di custodi.

In questa settimana, comunque, sono ancora in corso riunioni, come conferma Antonella Galeone della Uil e Rsu alla Pinacoteca. «Ci sono tempi tecnici per mettere ogni aspetto in sicurezza. Tuttavia le nostre esigenze coincidono con quelle del direttore ed entrambi vogliamo essere certi di prendere tutte le cautele per la salute di visitatori e personale».

Peri i visitatori sarà necessario aspettare solo una settimana in più, dunque.

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