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PINGUINI: Il gruppo ha conquistato il podio con “Ringo Starr”, Gori ha invitato tutti a votarli dopo le polemiche con Salvini e Red Ronnie

Da Bergamo – anzi, dal primo cittadino di Bergamo – il sostegno non è mai mancato sin dal primo momento: e adesso la città festeggia il terzo posto a Sanremo dei Pinguini Tattici Nucleari, la band bergamasca che con “Ringo Starr” è salita sul podio, quasi a sorpresa e al debutto al Festival. Giorgio Gori, il sindaco, ce l’ha messa tutta: ieri pomeriggio, prima che iniziasse la maratona dell’ultima serata, ha pubblicato un lungo post-appello a tutti i bergamaschi: “Vogliamo provare a far volare i Pinguini Tattici Nucleari? Allora votiamo tutti per loro!”. Precisando di essere in veste di “sindaco-tifoso” e che “per una volta un po’ di campanilismo è giustificato” ha invitato i concittadini a votare il loro brano, con un po’ di sano realismo: “Nessuno si aspetta il colpaccio, ovviamente – per noi hanno già vinto dimostrando che a Bergamo si fa buona musica e soprattutto si sa prendere la vita con ironia – ma stasera non bisogna far loro mancare il nostro sostegno” e giù tutti i modi per votare.

Il sostegno alla band nata nel 2010 e passata dal metal all’indie, era iniziato già qualche settimana fa. Perchè nel pieno delle polemiche festivaliere, dopo essersi scagliato contro Junior Cally, il leghista Matteo Salvini aveva preso di mira proprio i Pinguini per il testo di una loro canzone, “Irene”: “Ma chi sono questi Pinguini? Non è un bel messaggio. A me viene in mente la gente con l’acido che sfregiano le persone. A me pagano per fare altro, ma siccome ci sono i ragazzini davanti alla televisione, se un ragazzino pensa che sia normale una cosa del genere… Una frase del genere è brutta. Ma da dove sono usciti, dal concerto del Primo Maggio?”. Un’invettiva nata da un giudizio di Red Ronnie, che chiedeva di “farli scendere dal palco di Sanremo” per una strofa (“Questa sera la faccia te la strapperei via, così faresti paura al mondo ma resteresti sempre mia”) che, secondo lui, inneggiava alla violenza sulle donne. “Trattandosi di un gruppo bergamasco comprenderete che mi senta chiamato in causa. E che mi permetta quindi di prendere simpaticamente per le orecchie il mio vecchio amico Red Ronnie e quel bacchettone del capo della Lega. I Pinguini violenti? Ma non scherziamo! “Irene” è una bella canzone d’amore, non la minaccia di sfregiatore pazzo o di un terrorista rosso”, la replica di Gori

Ma, appunto, il sostegno alla band nata nel 2010 e passata dal metal all’indie, era iniziato già qualche settimana fa. Perchè nel pieno delle polemiche festivaliere, dopo essersi scagliato contro Junior Cally, il leghista Matteo Salvini aveva preso di mira proprio i Pinguini per il testo di una loro canzone, “Irene”: “Ma chi sono questi Pinguini? Non è un bel messaggio. A me viene in mente la gente con l’acido che sfregiano le persone. A me pagano per fare altro, ma siccome ci sono i ragazzini davanti alla televisione, se un ragazzino pensa che sia normale una cosa del genere… Una frase del genere è brutta. Ma da dove sono usciti, dal concerto del Primo Maggio?”. Un’invettiva nata da un giudizio di Red Ronnie, che chiedeva di “farli scendere dal palco di Sanremo” per una strofa (“Questa sera la faccia te la strapperei via, così faresti paura al mondo ma resteresti sempre mia”) che, secondo lui, inneggiava alla violenza sulle donne. “Trattandosi di un gruppo bergamasco comprenderete che mi senta chiamato in causa. E che mi permetta quindi di prendere simpaticamente per le orecchie il mio vecchio amico Red Ronnie e quel bacchettone del capo della Lega. I Pinguini violenti? Ma non scherziamo! “Irene” è una bella canzone d’amore, non la minaccia di sfregiatore pazzo o di un terrorista rosso”, la replica di Gori.

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E così era arrivata la rapida marcia indietro di Red Ronnie: “Nel frullatore in cui sono avevo ascoltato solo l’inizio della canzone e non ero andato oltre. Quindi quella che sembrava violenza invece non lo è. Il post di Matteo Salvini era conseguenza di quello che gli ho detto sul testo di “Irene” nella mia diretta del Barone Rosso dove mi è arrivato a sorpresa. Non avevo avuto quindi la possibilità di preparare la puntata e studiare bene gli argomenti, così ho preso al volo alcuni appunti sul Festival di Sanremo ma che non avevo ancora approfondito. Sorry e buon Festival ai Pinguini”. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene, e per i Pinguini – visto il risultato – anche meglio del previsto, forse. Adesso, finito il Festival, li aspettano le prove del tour, che parte il 27 da Pordenone e il 29 arriva al Forum di Assago, già sold out, poi Padova, Firenze, Roma, Torino, Bologna, Montichiari e di nuovo al Forum per il finale. E proprio per le date milanesi i Pinguini hanno chiesto a Marco Locati, fumettista/illustratore, il primo artista visivo a lavorare con l’etichetta AsianFake (Coma Cose, Venerus, Frenetik&Orang3), nonché fratello del batterista della band di realizzare la locandina con il Duomo di Milano

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