SALGADO
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SALGADO: dal 20 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018 la mostra che testimonia uno dei disastri ambientali più gravi degli ultimi tempi.

Sebastião Salgado, più grandi fotografi del mondo, ha inaugurato la mostra Kuwait. Un deserto in fiamme, allestita a Milano presso Forma Meravigli, in via Meravigli 5, dal 20 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018.

L’artista ha spiegato al pubblico, accorso numero già dall’apertura, come l’incendio dei pozzi nel 1991 in Kuwait sia stato l’episodio di inquinamento ambientale più grave di tutti i tempi ad opera dell’uomo, paragonabile a una vera e propria guerra.

Il fotografo brasiliano ha ricostruito il suo percorso di vita e professionale (da La mano dell’uomo a Genesi) soffermandosi in particolare su quel drammatico 1991, anno in cui la crisi in Medio Oriente e la Guerra del Golfo erano al centro del dibattito mondiale. Quando in Kuwait i soldati iracheni incendiarono oltre 600 pozzi di petrolio per ostacolare l’avanzata della coalizione militare guidata dagli statunitensi, Salgado fu tra i primi fotografi a intuire la reale portata e la gravità di questa situazione. Salgado ha raccontato al pubblico di Milano di come, in un paesaggio infernale che stava letteralmente bruciando davanti ai suoi occhi, abbia iniziato a documentare questo disastro ambientale, seguendo l’operato dei vigili del fuoco e dei tecnici specializzati chiamati da tutto il mondo per limitare i danni e arginare le perdite.

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All’incontro ha partecipato anche Mike Miller, uno dei pompieri impegnati nel 1991 nello spegnimento dei pozzi di petrolio in Kuwait, immortalato in alcune fotografie di Salgado esposte in mostra. Ascoltare la testimonianza diretta, a distanza di 25 anni, di chi ha vissuto quell’apocalisse è stato particolarmente suggestivo per il pubblico di Milano.

In mostra a Forma Meravigli sono esposte, per la prima volta a livello internazionale, 34 immagini di grande formato: il bianco e nero tipico di Salgado racconta di una luce apocalittica causata dal contrasto dei pozzi in fiamme e dalla coltre scura di petrolio che copriva il deserto, le persone e le cose. Gli occhi increduli e stanchi dei vigili del fuoco, lo sforzo fisico nel cercare di domare le fiamme, il fumo divagante: nei ricordi e nelle impressioni di Salgado, «era come affrontare la fine del mondo, un mondo intriso di nero e di morte».

Passati 25 anni da quella tragedia, Sebastião Salgado ha sentito che il suo lavoro non fosse ancora del tutto completo e ha deciso infatti di tornare su queste fotografie, oggi ancora attuali, e di ampliarne la selezione arricchendola di immagini inedite. In mostra a Forma Meravigli c’è il frutto di questa sua nuova sistemazione, un reportage che è un monito per il presente e il futuro, per non dimenticare i drammi del passato.

Kuwait. Un deserto in fiamme di Sebastião Salgado è visitabile fino a domenica 28 gennaio 2018 nei seguentiorari: mercoledì, venerdì, sabato e domenica, ore 11.00-20.00; giovedì, ore 12.00-22.00; lunedì e martedì giorni di chiusura. I biglietti costano 8 euro (ridotti 6 euro). La mostra, con il patrocinio del Comune di Milano, è realizzata in collaborazione con Amazonas Images, e promossa da Forma Meravigli, un’iniziativa di Fondazione Forma per la Fotografia in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e Contrasto.

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