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Lombardia rimane in zona rossa, “ancora troppi ricoveri “

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Da lunedì cambia ancora la mappa delle zone Covid d’Italia. Come previsto dal decreto legge del governo Draghi almeno fino a Pasqua non ci saranno zone gialle.

Era già stato pre-annunicato ufficiosamente con queste parole : “Temo si vada verso la conferma della zona rossa”: a dirlo è il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. Il Governatore aveva spiegato che i dati restano ancora preoccupanti soprattutto quello che riguardano i ricoveri in terapia intensiva e nei reparti Covid. La Regione è in zona rossa dal 15 marzo.

Lombardia, contagi da zona rossa

Insieme all’indice Rt che misura la velocità di diffusione del contagio e alla pressione ospedaliera, dall’ultimo decreto il dato che risulta rilevante nel determinare il colore delle regioni è quello dell’incidenza del contagio, calcolata sul numero di nuovi positivi ogni 100mila abitanti nell’arco delle due settimane di “osservazione” da parte della cabina di regia. La soglia limite è 250, oltre la quale si entra automaticamente in zona rossa. Nelle ultime due settimane Brescia ha registrato i numeri peggiori con oltre 900 nuovi contagi ogni 100mila persone, seguita da Mantova poco sopra 800, Monza e Cremona sopra 700, quindi Pavia attorno a 650. Queste province sono anche quelle che dove è maggiore l’incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana. Questo valore indica la velocità di crescita dei nuovi casi, con Brescia vicino al 7%., il dato più alto. Anche a Como l’incidenza è elevata (700) ma la velocità della curva pandemica cresce più lentamente, dunque il rischio è minore. A Milano l’incidenza si attesta a 500, meno di Varese (circa 600) e più di Lodi, sopra i 400. Nelle tre province, tuttavia, è più bassa la crescita dei nuovi casi nell’ultima settimana, tra il 3 e il 4%. A Bergamo il dato migliore sull’incidenza sotto i 400 ma con una percentuale di crescita alta, sopra il 5%. Sondrio e Lecco sono in linea con Varese per l’incidenza ma anche qui l’incremento percentuale è maggiore, sfiorando il 5%. Dall’incrocio di queste variabili emerge il valore medio della Lombardia: incidenza sopra 600, per l’esattezza 631, e incremento dell’ultima settimana a 4.5%.

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In zona rossa: Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Campania, Piemonte e provincia autonoma di Trento, Calabria, Toscana e Val d’Aosta. In zona arancione Liguria, Umbria, Molise, Sicilia, Abruzzo, Sardegna e provincia di Bolzano. L’Italia ha quindi soltanto due colori: nel giro di poche settimane si è passati ad avere quattro colori, ovvero rosso, arancione, giallo e bianco, ad averne solo due. Sono scomparse infatti le zone bianche e quelle gialle.

MISURE VALIDE SUL TERRITORIO NAZIONALE E IN LOMBARDIA

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