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DPCM: entro il 15 Ottobre probabile una nuova stretta per la Movida

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Non è finita: il 15 ottobre un altro Dpcm con una nuova stretta per Bar e Ristoranti.

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Sono 358 le persone in terapia intensiva (+21 in 24 ore). Continua a essere la Campania la Regione con più contagi (757). Seguono Lombardia (683) e Veneto (491)

Il Governo ha deciso di prorogare il precedente Dpcm del 7 settembre 2020 fino al 15 ottobre 2020: Conte e la sua squadra, dunque, si prendono ancora qualche giorno di riflessione prima di varare il nuovo Dpcm, atteso appunto per giovedì 15.

L’ipotesi più accreditata è quella di un’ulteriore stretta, che stando ai rumors potrebbe riguardare le feste private, gli assembramenti e i locali, tanto più dopo la decisione di rendere obbligatorio l’uso della mascherina anche all’aperto.

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Dunque per il 15 ottobre il governo prepara un nuovo Dpcm che porterà con sé una nuova stretta se i contagi da coronavirus – ieri il bollettino della Protezione Civile ne riportava 3678 – dovessero continuare a crescere. E quindi se il Dpcm 7 ottobre 2020 pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale porta con sé soltanto le norme sull’obbligo di mascherine all’aperto e nei luoghi chiusi, con le prossime norme il governo valuta il ritorno della linea dura. Ma con una certa titubanza. “

Allo studio i mini-lockdown territoriali nelle regioni più a rischio, il coprifuoco dopo le 22 o le 23 per bar e ristoranti e lo stop agli assembramenti anche nelle case private. Ma il governo è diviso“.

L’obiettivo, come ovvio, è evitare a tutti i costi un nuovo lockdown.

Allo stesso tempo il dpcm potrebbe contenere una limitazione sugli assembramenti, compresi quelli nelle case private. Si potrebbe disporre, inoltre, la riduzione dei partecipanti a eventi e feste: attualmente il limite è di 200 persone al chiuso e mille all’aperto, ma potrebbe essere abbassato.

In relazione all’andamento epidemiologico e secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio effettivamente presente, queste misure potranno essere stabilite per specifiche parti o per tutto il territorio nazionale e per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a 30 giorni, comunque reiterabili e modificabili.

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