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Gli effetti della movida: proteste dei residenti e diffida al sindaco

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Nelle zone della movida di Milano, è scontro tra i commercianti e i residenti. Il problema degli schiamazzi notturni da anni affligge chi abita nei quartieri che di sera diventano il centro della vita mondana. E in quest’estate post lockdown, alla confusione si aggiunge il rischio degli assembramenti.

Sono diverse le testimonianze degli inquilini delle abitazioni che si affacciano su zone particolarmente frequentate la sera, come Darsena e Navigli, Isola, via Melzo in Porta Venezia. Le lamentale sono legittime: c’è chi deve dormire con le finestre chiuse e non in camera; chi teme gli assembramenti di ragazzi senza mascherine; chi assiste alla trasformazione della propria via di casa in un “bivacco, con tappeti di rifiuti e vandalismo”, spesso causato anche dalla vendita di superalcolici a minorenni.

E così negli scorsi giorni sei comitati cittadini hanno fatto pervenire una diffida al sindaco Beppe Sala. L’oggetto della contestazione è in particolare lo scarso controllo riguardo alle norme anti-assembramento. Gli abitanti chiedono opportuni interventi atti a porre fine alle numerose violazioni dei regolamenti.

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Nella pratica, l’obiettivo della mobilitazione non è di certo far chiudere i locali, ma il rispetto degli orari e comportamenti chiariti in un’ordinanza. Altro problema è quello della mancanza dei parcheggi per residenti, dovuto alle nuove concessioni di spazio pubblico ai locali per l’installazione di dehors.

La risposta del Sindaco verte sul tentativo dell’amministrazione di trovare un equilibrio fra le giuste richieste dei cittadini disturbati e la necessità di far lavorare i commercianti, che hanno bisogno di riprendersi dopo la lunga chiusura delle attività causata dal Covid.

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