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FAST FASHION IN CRISI, conti in rosso per H&M e Zara

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L’emergenza sanitaria ha colpito anche loro, i colossi del fast fashion H&M e Zara.

H&M, dopo la chiusura di 8 negozi in Italia di cui due a Milano, torna con pessime notizie riguardanti il secondo trimestre (marzo, aprile e maggio 2020), che risulta in forte perdita rispetto ad un anno fa: si parla di un rosso di 5 miliardi di corone svedesi, 476 milioni di euro. La perdita al lordo delle imposte è stata di 6,5 miliardi di corone. L’anno scorso, il trimestre marzo-maggio aveva invece registrato un utile netto di 4,6 miliardi. Il gruppo prevede a un’ulteriore riduzione di 40 punti vendita e le difficoltà sono destinate a continuare: 350 negozi sono ancora chiusi mentre il resto è soggetto a restrizioni e ad orari ridotti.

Zara non se la passa meglio: nel mondo sono stati chiusi 1200 punti vendita e la pandemia ha quasi dimezzato le vendite nel primo trimestre (-44%). La perdita netta corrisponde a 409 milioni di euro con un fatturato crollato a 3,3 miliardi: nel primo trimestre del 2019 ammontava invece a 5,9. Questo ha portato Zara a puntare sempre più sul commercio online.

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Tuttavia c’è una buona notizia, che lascia sperare in una piccola ripresa: Zara, in Italia, è alla ricerca di oltre 100 persone da assumere come addetti alle vendite. Segnali per una ripartenza, seppur ridimensionata.

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